Spari a Palazzo Chigi durante il giuramento del governo Letta
Terrore a Roma per il gesto di un uomo disperato che ha sparato ferendo due carabinieri di guardia a Palazzo Chigi, mentre al Quirinale il nuovo governo guidato dal premier Letta giurava davanti al Capo dello Stato
Il nuovo governo guidato da Enrico Letta giura sulla Costituzione davanti al Presidente della Repubblica mentre fuori, a poche centinaia di metri, avviene la tragedia che non ti aspetti per mano di un uomo disperato. Si riassume in questi due fatti la giornata di oggi, domenica 28 aprile, che doveva essere tutta dedicata all’insediamento del nuovo esecutivo e che invece ha visto scorrere il sangue con due carabinieri di guardia alla sede del Consiglio dei Ministri, colpiti dai proiettili di una Beretta 7,65 stretta nella mano di Luigi Preiti, muratore calabrese di Rosarno. La sparatoria è avvenuta attorno alle 11,40 in mezzo alla folla di turisti e curiosi che regolarmente si assiepa attorno ai lughi delle istituzioni.
11.30 – I 21 neoministri entrano alla spicciolata, chi a piedi e chi in taxi, al Quirinale dove, nella
11.40 – Davanti a Palazzo Chigi si diffonde il panico. Si sentono spari di pistola, la gente fugge o si stende a terra. A cadere sono, uno dopo l’altro, due carabinieri di guardia al palazzo, sede del Consiglio dei Ministri che si sarebbe riunito per la prima volta di lì a poco. A sparare è Luigi Preiti, un uomo di 46 anni nato a Rosarno. Proprio da lì era partito il giorno prima per raggiungere Roma dove ha pernottato in un hotel prima di recarsi, questa mattina, in piazza Chigi dove ha messo in atto il suo folle piano. Gli altri militari presenti hanno immediatamente immobilizzato il Preiti, senza sparare. Mentre le ambulanze portavano via i feriti (oltre ai due carabinieri anche una donna incinta, leggermente ferita) Preiti veniva portato via e gli investigatori ricostruivano la scena del crimine.
13,00 – Il Consiglio dei Ministri si riunisce per una seduta lampo mentre il ministro dell’Interno Angelino Alfano è andato in ospedale a verificare le condizioni dei due militari feriti. A due ore di distanza dall’attentato si chiarisce la situazione e si delinea l’ipotesi più probabile, quella di un gesto isolato da parte di una persona disperata: «Volevo colpire i politici, fare un gesto eclatante. La pistola l’ho comprata al mercato nero di Alessandria 4 anni fa ma da almeno 20 giorni ho pensato di compiere questo gesto» – confesserà ai magistrati che lo hanno interrogato tutto il pomeriggio. Nel frattempo si delinea anche la figura di Preiti che viene descritto come una persona senza precedenti penali, tornato in Calabria dal PIemonte dopo il fallimento della sua piccola impresa edile e il divorzio dalla seconda moglie.
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