Aree delocalizzate, la Regione promette un intervento. “Prenderemo contatti con Sea”
L'assessore Viviana Beccalossi dice che "la risorse utilizzerà tutte le risorse a disposizione" e fa intendere che cercherà di sbloccare l'accordo Comuni-Regione-Sea
Intorno alle cosiddette "zone delocalizzate" di Malpensa si parla e si discute da anni, ormai. Ora Regione Lombardia si dice pronta a risolvere la situazione una volta per tutte, forzando la mano: «Regione Lombardia utilizzerà tutte le risorse economiche ancora a disposizione per risolvere la situazione delle ‘case fantasma’ attorno all’aeroporto di Malpensa. Un atto di responsabilità, per cancellare in tempi brevi una situazione pericolosa, degradata e non più tollerabile», ha detto perentoria l’assessore regionale al Territorio e Urbanistica Viviana Beccalossi, che ha coordinato a Palazzo Lombardia i lavori del Comitato Malpensa, cui hanno partecipato, tra gli altri, dei sindaci dei Comuni di Lonate Pozzolo, Ferno e Somma Lombardo, in provincia di Varese, oltre ai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo economico, di Finlombarda e di
Aler.
Beccalossi ha incontrato nei giorni scorsi i sindaci, che hanno presentato all’assessore lo scenario di degrado (e spreco) intorno all’aeroporto, tra «abitazioni abbandonate, saccheggiate e occupate
abusivamente». Da dove passa la soluzione? Secondo la Regione, dal conosciuto (e dibattuto) accordo Comuni-Regione-Sea, che prevede l’abbattimento delle case delocalizzate nell’ambito di un progetto che almeno sarebbe collegato piano di ampliamento dell’aeroporto di Malpensa e al destino del cosiddetto Master Plan che comprende anche la terza pista. «Parte di queste case, secondo un accordo sottoscritto dalla Regione con i tre Comuni e Sea, deve essere demolita, per poi procedere a un progetto di riqualificazione delle aree». La questione riguarda dunque in primis i tre Comuni di Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo, quelli toccati dalle "delocalizzazioni". «Siamo tutti d’accordo – ha concluso Beccalossi – sulla necessità di fare squadra e procedere per priorità, la prima delle quali è l’abbattimento delle case abbandonate. Nei prossimi giorni verranno certamente presi contatti con i nuovi vertici di Sea. Va infatti ricordato che tutta questa vicenda nasce nell’ambito di un progetto intrapreso per fare crescere l’aeroporto e tutte le parti in causa devono pertanto partecipare a questo sforzo. Lo dobbiamo innanzitutto ai cittadini di Lonate Pozzolo, Ferno e Somma Lombardo, che non si meritano questa situazione».
Insomma: la fase operativa del piano regionale sembrerebbe ormai alle porte, a sentire la Regione. È possibile sbloccare le risorse? Se sono vincolate al Master Plan, come si potrà trovarle nell’immediato? Per iil sindaco di Lonate Pozzolo Piergiulio Gelosa emerge comunque un indirizzo politico regionale: «Mi sembra di leggere nella posizione dell’assessore che, indipendentemente dall’esito del master Plan, si chiederà a Sea di far fronte a quel bisogno di risorse, perché (l’ha detto anche l’assessore) si stanno risolvendo i problemi legati all’aeroporto che esiste, al passato». Quanto meno, smuovere almeno una parte delle risorse: «È un problema scandaloso, che bisogna iniziare a risolvere», conclude Gelosa.
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