“Amsc, Guenzani scelga senza i partiti”

L'Italia dei Valori interviene dopo le dimissioni dei vertici dell'azienda, che hanno lasciato aperto il problema della guida dell'azienda per il futuro. "Il sindaco scelga chi vuole, con serenità"

«Guenzani su Amsc scelga la discontinuità, scelga senza farsi influenzare dai partiti». È la posizione dell’Italia dei Valori, dopo la tempesta che ha attraversato l’azienda multiservizi controllata dal Comune di Gallarate. «Le dimissioni di Sergio Praderio da Presidente di AMSC S.p.A. ancora una volta proiettano sulla stampa la vicenda di una azienda, importante e sfortunata, che non riesce purtroppo ad uscire da una grave crisi» esordisce il comunicato inviato dall’Italia dei Valori, che è rappresentata nel Cda di Amsc da Eliseo Sanfelice, referente di zona del partito. «Nel corso degli ultimi tre anni abbiamo assistito a continui cambiamenti del Consiglio di Amministrazione. Le “meteore” Mario Aspesi (a nostro parere già non candidabile all’epoca) e Giovanni Canziani, non sono altro, in fondo, che il sintomo, forse di un errore “culturale” e moderno di affrontare i problemi. Abbiamo sempre avuto e continueremo ad avere un grande rispetto verso Edoardo Guenzani. E proprio per questo ci permettiamo di suggerire un cambio di strategia. La vicenda passata di Amsc rappresenta, in tono minore, la triste storia di questo Stato nel quale i partiti “tutti” sono sempre stati impegnati a “distribuire” cariche piuttosto che a risanare i conti delle aziende pubbliche. Tutto questo, con il passare del tempo, ha fatto “sorgere il sospetto” (se non la certezza) a buona parte dei cittadini che “forse” tra il centro-destra ed il centro-sinistra non ci sia una grande differenza. In sostanza chi vince “prende tutto”. Ma così non può più essere. Non si tratta di aver vinto o perso le elezioni. Si tratta di amministrare. E per amministrare bene occorrono persone “universalmente” riconosciute capaci, indipendentemente dal loro schieramento e dal loro “peso politico. Prima di un Consiglio di Amministrazione viene l’”azienda”. La sua storia, i suoi dipendenti con la loro professionalità. Vengono le strategie imprenditoriali. Ci piace ricordare il consigliere Edoardo Angotti che puntualmente spronava l’assessore Lovazzano chiedendogli “Cosa vogliamo farne di Amsc?” ricordandogli la imminente costituzione dell’ATO, il futuro dei trasporti, la gestione dei rifiuti, la difficoltà delle piscine, i costi del Seprio Park. Questa “galassia” a breve si trasformerà in una meteora». In tutto questo, appunto, anche la necessità di individuare un nuovo management: un percorso non facile, considerando le sfide e i mille problemi dell’azienda. Lo dimostra il fatto che, in questa fase, Guenzani ha "richiamato" come presidente, nell’emergenza, un manager che fu nell’azienda già prima dell’amministrazione di centrosinistra. «Invitiamo il Sindaco alla discontinuità totale. Scelga chi vuole ma in assoluta serenità, senza lasciarsi influenzare dai partiti e nell’ottica di una ristrutturazione complessiva che coinvolga AMSC e 3SG e crei una vera grande azienda pubblica. Cancelliamo tutto il vecchio management e ricominciamo da capo. Altrimenti diamo ragione a Gioacchino Caianiello».

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Pubblicato il 22 Marzo 2014
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