Aspem Reti chiude in utile e si prepara al maximutuo

Migliorano gli investimenti, i patrimoni sono valorizzati, l'utile è di 430mila euro tuttavia bisogna pagare 15 milioni per un saldo ad Aspem spa. In coros negoziati

Il comune di Varese ha sottoscritto il bilancio della sua società pubblica Aspem Reti. Il via libera, politico e industriale, arriva da Palazzo Estense, che in quanto socio unico della cassaforte di famiglia, ha il potere di accettare o meno rendiconti e bilanci. Il sindaco Attilio Fontana, che è anche assessore alle partecipate, avalla dunque l’operato dell’amministratore unico, Ciro Calemme, nominato da lui stesso nel quadro degli accordi politici di maggioranza che assegnano a un esponente di Forza Italia quella direzione strategica.
Calemme ha conseguito un utile di 431mila euro. Aspem Reti ha reso subito disponibile al comune la cifra, anche perché Palazzo Estense ha bisogno di liquidità da spendere a causa dei noti problemi del patto di stabilità. Questo, tra l’altro, è il primo bilancio firmato da Calemme come amministratore unico (è in carica per 3 anni), che ha “stoppato” le critiche arrivate dal Pd che gli imputavano una situazione debitoria non del tutto chiara.
«Abbiamo subito polemiche pretestuose in commissione affari generali, tra l’altro in un momento delicato in cui stavamo andando a negoziare un mutuo. Noi non abbiamo fatto debiti, ma abbiamo ricevuto il compito di andare a chiudere degli accordi che vengono dal passato». Il nodo riguarda un debito che la società deve accollarsi per poter rifondere i milanesi A2a che ormai governano Aspem spa, a seguito di un complesso giro di partite finanziarie uscite dagli ultimi anni di gestione comunale. In data 14 febbraio 2014 Aspem spa ha formalizzato il mutato orientamento sulla questione del saldo dei debiti. In sostanza, le due società (Aspem spa ed Aspem Reti) si devono reciprocamente diversi milioni di euro (Aspem spa ad esempio paga ad Aspem Reti il canone per l’utilizzo delle strutture). Ma il saldo è favorevole alla società del gruppo A2a, per 15 milioni di euro. Il debito dovrà essere saldato entro il 31 luglio del 2014. Insomma, niente più sconti. «Conseguentemente Aspem Reti si è prontamente attivata per il reperimento sul mercato delle risorse finanziarie occorrenti» si legge nel bilancio. «Abbiamo chiesto un mutuo di 30 milioni di euro – osserva Calemme – una società di revisione ci ha detto che questo debito spalmato fino al 2032 è sostenibile. Di conseguenza ci apprestiamo a formalizzare quest’operazione che ci consentirà di pagare i 15 milioni ad Aspem spa e contemporaneamente poter continuare negli investimenti».
Qualcuno ha osservato che il debito di questo mutuo potrebbe in futuro ricadere sulla società patrimoniale che gestirà la rete idrica provinciale, quando l’Ato formalizzerà la costituzione del servizio idrico integrato provinciale. Ma Calemme ribatte che se gli audit (le revisioni di controllo) hanno dato il via libera al mutuo, c’è una garanzia solida anche per un eventuale futura società che prendesse in carico quest’onere. «Io non trasferisco l’idrico gratis» afferma Calemme, come a dire che la Aspem Reti è patrimonializzata al punto giusto e dovrebbe offrire garanzie a lungo termine.
Per il resto, il bilancio sembra solido: «Abbiamo aumentato i ricavi – osserva Calemme – e per acqua gas e igiene urbana effettuato investimenti per 7 milioni annui, sia nel 2014 che nel 2015. Abbiamo migliorato la gestione patrimoniale e potenziato le reti, oltre che sottoscritto un progetto con l’università dell’Insubria per ospitare studenti dall’Università di Marrakech e aprire collaborazioni con quel paese».
Aspem Reti possiede sostanzialmente tutti i tubi, i mezzi, le caldaie, utilizzate da Aspem spa nella gestione dei servizi pubblici di Varese e dintorni. E’ una cassaforte patrimoniale che rappresenta l’hardware delle dotazioni di mezzi comunali. E’ una società particolare, perché è totalmente varesina, mentre Aspem spa è ormai per il 90% milanese e di proprietà di A2a.
Calemme ha anche chiarito che la società si è trovata in pancia negli anni scorsi 4,1 milioni di dividendi per effetto della spartizione delle municipalizzate operata con gli adeguamenti di legge e la successiva vendita ad A2a del 90% di Aspem Reti, ma quei soldi saranno comunque messi a disposizione del comune.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2014
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