Alfieri: “Addio Lega, adesso il Pd sa governare”

"Abbiamo vinto dappertutto in Lombardia, questa è la fotografia dei nuovi equilibri politici della regione". Il segretario regionale Alessandro Alfieri lancia un messaggio al presidente della regione Roberto Maroni: "Il risultato di Varese ha indubbiamente un grande valore simbolico anche sulla regione, dopo 20 anni di egemonia leghista c’è stata una discontinuità molto forte su questo territorio. La provincia di Varese è sempre stata un simbolo molto forte per la Lega e ora le cose sono cambiate".

Vuole dire che il risultato di Varese e anche i risultati delle altre province potrebbero preludere a un cambio in regione?
"Quanto accaduto pone una sfida molto forte Maroni. Quando sono diventato vice segretario regionale del Pd governavamo solo una provincia e tre capoluoghi. Oggi abbiamo 10 capoluoghi e tantissime amministrazioni. La geografia politica in questi anni è completamente cambiata".

Qual è concretamente la sfida che ponete a Maroni?
"Domani ci sarà la prima riunione con gli amministratori eletti, la regione dovrà assegnare le deleghe ai nuovi presidenti. Vedremo se il governatore vorrà collaborare con le nuove istituzioni o secinvece deciderà di mettersi di traverso. Tuttavia non credo che prenderà un atteggiamento conflittuale, non conviene a nessuno. Abbiamo visto in queste settimane che il presidente Maroni é chiuso tra i molti veti all’interno della sua stessa maggioranza, i dissidi interni stanno bloccando due riforme importanti come quella della sanità e quella sul consumo di suolo. Mentre lui rallenta, noi avanziamo trovando consenso grazie all’apertura ai movimenti civici. Anche lui ha convenienza a fare un passo in avanti sul funzionamento di queste nuove province".

Oggi rivendicate la vittoria della provincia, ma Gunnar Vincenzi non è un iscritto del Pd…
"Il nuovo presidente non è un nostro iscritto, ma è un simpatizzante di centrosinistra. Rispecchia la linea politica che abbiamo seguito da diversi anni nella regione Lombardia, cioè un Pd e un centrosinistra aperto ai movimenti civici. Questa é la strada anche per il futuro".

L’appoggio di Ncd, il partito di Alfano che in Regione invece sostiene Maroni, é stato determinante per l’elezione di Gunnar Vincenzi…
"Sì, é vero, d’altronde in diverse amministrazioni della regione abbiamo rapporti di collaborazione con Ncd".

Si profila un loro ingresso stabile nel centrosinistra?
"Credo che primo poi anche per loro si porrà il problema di dover fare delle scelte".

Nel 2016 si vota a Varese, Ncd sarà vostro alleato?
"Dipende dal quadro nazionale, siamo stati alleati in diverse amministrazioni ma il punto politico é che con la presenza di un nuovo partito democratico a guida Renzi é finita la seconda Repubblica".

La Lega aveva sempre avuto il comando a Varese, è merito di questo nuovo Pd averla scalzata?
"Il nuovo partito democratico di Renzi si è dimostrato il più forte, ma adesso ha anche una grandissima responsabilità, deve governare e deve dimostrare di saperlo fare. Il Pd deve sapere che però non è autosufficiente e si deve aprire alla società, ma bisogna anche ricordare che hanno votato Vincenzi gli amministratori locali eletti sul territorio negli anni scorsi e sostenuti dal Pd negli ultimi cinque anni, quindi direi che la vittoria viene da lontano".