25 aprile “ridotto”, la commemorazione si farà al cimitero
Si farà il corteo, ma le orazioni non saranno più in Largo Camussi. La scelta del sindaco Cassani e la "mediazione" successiva
Quest’anno a Gallarate la commemorazione del 25 aprile non avrà più il suo momento culminante in Largo Camussi (davanti al restaurato monumento di Pomodoro), ma davanti al cimitero. Si farà il corteo, ma le orazioni non verranno pronunciate in centro: una «mediazione», un «compromesso» che modifica le modalità tradizionali della festa della Liberazione.
Del tema si è iniziato a parlare un paio di settimane fa. Sullo sfondo c’è l’episodio dello scorso anno, quando il sindaco Andrea Cassani fu contestato e pronunciò un discorso con alcuni passaggi («la storia la scrivono i vincitori») che crearono un certo disappunto e divisero il pubblico presente.
Per questo Cassani aveva pensato a una celebrazione un po’ più defilata, ipotizzando di circoscrivere la commemorazione solo nello spazio del cimitero cittadino. «Volevo evitare strumentalizzazioni» dice il sindaco. Inoltre in mattinata è in programma anche una gara ciclistica della SC Crennese e il sindaco dice di dover intervenire insieme alla banda.
La modifica del programma ha sollevato le perplessità dell’Anpi e anche di qualche rappresentante di altre associazioni d’arma. Perché il nuovo programma avrebbe eliminato il momento pubblico più visibile (quello in Largo Camussi, in pieno centro, a metà mattina, davanti al monumento) e anche perché senza corteo non ci sarebbe stato neppure l’omaggio al Monumento ai Caduti in piazza Risorgimento, che è un po’ il simbolo del carattere nazionale della festa.
Alla fine si è arrivati ad una forma di mediazione, che modifica le modalità tradizionali del 25 aprile gallaratese: il corteo si fa, ma l’intervento del sindaco e l’orazione ufficiale dell’Anpi si terranno prima, nel piazzale antistante al cimitero di viale Milano. «Ho accettato la mediazione proposta dall’Anpi» dice il sindaco.
«Il corteo in strada si farà e passerà da largo Camussi e piazza Risorgimento» precisa il presidente di Anpi Michele Mascella, che riconosce che pure si tratta di «un compromesso», fatto «per evitare una frattura insanabile».
Insomma: sarà un 25 aprile un poco più sottotono, ma con l’idea di ricomporre le tensioni del 2017. Vedremo se basterà.
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