Tsunami sulle coste Indonesiane, 280 morti e migliaia di feriti

Il primo bilancio è drammatico ma i numeri sono destinati a salire ulteriormente. Lo tsunami che si è abbattuto sulle spiagge attorno allo stretto della Sonda, che separa le isole di Giava e Sumatra, in Indonesia, ha mietuto 280 vittime, ne ha ferite almeno un migliaio e 60 sono ancora disperse.

Questo è un primo quadro della situazione ma i soccorritori hanno spiegato che molte zone non sono ancora state raggiunte.

Lo tsunami è stato innescato da un’eruzione vulcanica, era imprevedibile e si è abbattuto senza alcun preavviso sulla spiaggia. Tutto è partito dalle frane sottomarine provocate dall’eruzione ad Anak Krakatau, un’isola vulcanica emersa 90 anni fa attorno al vulcano Krakatoa.

L’onda, in alcuni casi con un fronte di alcuni metri, ha travolto tutto: case, alberghi, strutture ricettive.

L’Indonesia è uno dei paesi più colpiti da questo tipo di catastrofi naturali. Ancora si ricorda l’evento del 26 dicembre 2004 quando uno tsunami, causato da un terremoto di magnitudo 9.1 nell’Oceano Indiano, colpì le coste di tutto il sudest asiatico e arrivò fino alle coste africane. Si stima che le vittime furono tra 250mila e 270mila.