Cantiere alla Cantalupa di Cavaria, scatta il sequestro. Indagato il capo dell’ufficio tecnico
L'indagine della Procura di Busto nasce da un esposto dei residenti della zona, che denuncia il rischio legato all'intervento edilizio in un'area che sarebbe soggetta ad allagamenti
La Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha disposto il sequestro di un cantiere a Cavaria con Premezzo. L’area, sulla quale si sarebbe dovuto realizzare un capannone industriale, si trova in via Morazzone, a ridosso di un quartiere di villette e nei pressi del torrente Arno, zona Cantalupa.
Secondo il sostituto procuratore Francesca Parola, titolare del fascicolo aperto dopo la presentazione di un esposto da pare di alcuni residenti della zona, la realizzazione dell’edificio non rispetterebbe la normativa per prevenire il rischio idrogeologico e per questo è indagato, con l’ipotesi di abuso d’ufficio, il dirigente del settore tecnico del Comune di Cavaria con Premezzo.
Il magistrato, infatti, ha sentito anche il parere di due ingegneri che nella loro perizia hanno confermato il rischio idrogeologico dell’area sulla quale sarebbe dovuto sorgere il capannone. Lo stesso esposto, presentato attraverso l’avvocato Cesare Cicorella, sottolinea come l’area (già urbanizzata) si allagherebbe ad ogni piena dell’Arno e la cementificazione di un nuovo pezzo di territorio avrebbe aumentato il rischio idrogeologico.
La vicenda è di lungo corso: la zona era stata resa edificabile nei primi anni Ottanta, dall’allora PRG: la destinazione per insediamento produttivo è stata poi confermata dal PGT varato nel 2014-2015. Nel 2016 è passata l’approvazione dell’intervento in consiglio comunale e subito dopo è stato presentato il permesso di costruire per un insediamento produttivo (con l’indicazione della Commissione Paesaggio di realizzare una barriera di alberi)
La previsione ha però incontrato l’opposizione anche giudiziaria di alcuni residenti in zona, che inizialmente è passata da un ricorso al Tar.«Il ricorso al Tar mi è arrivato a giugno 2019, prima ancora del primo consiglio comunale» dice il sindaco Franco Zeni, entrato in Comune appunto nel 2019, dopo due mandati di Alberto Tovaglieri.
Il Tar aveva concesso inizialmente la sospensiva, ma successivamente il cantiere (foto Google Maps: lo stato del terreno a luglio 2019) era stato sbloccato ed era stato effettivamente avviato. Fino a questo nuovo passaggio, con i sigilli che hanno bloccato i lavori.
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