A scuola in autobus, i genitori di Orino e Azzio si interrogano sul servizio

Generica 2020

Gentile redazione,

Scrivo a nome di un gruppo di genitori residenti nel plesso Azzio-Orino-Comacchio i cui figli, scolari a Varese, sono costretti per ovvi motivi geografici ad avvalersi del Servizio di trasporto “Castano s.r.l.”.
Partendo dalla problematica, ormai nota negli anni, degli orari poco efficienti che costringono i nostri figli a tornare a casa ad orari improponibili (es. termine lezioni ore. 15:00, primo pullman disponibile alle ore 17:15 poiché l’ultimo precedente alle ore 14:20), proseguo evidenziando ulteriori deficit riscontrati nell’ultimo anno di servizio.
A partire dal mese di Febbraio 2020 i nostri figli non hanno più usufruito del servizio perché, da decreto, costretti in casa con proseguimento delle lezioni in DAD: nonostante tutte le altre aziende di trasporti a me note (quali Trenord, Trenitalia, Navigazione Lago Maggiore, Autolinee Varesine) abbiano rimborsato totalmente o parzialmente la cifra degli abbonamenti, sia mensili che annuali ovviamente non utilizzati, la Società Castano non ha nemmeno preso in considerazione un’azione tale (con tanto di risposta sgarbata nel momento in cui è stato richiesto anche solo un minimo accredito rispetto ai quasi 500€ di abbonamento annuale “buttato”).
Altro fattore importante da notare è il mancato incremento della biglietteria che ad oggi è ancora esclusivamente fisica: per fare un semplice abbonamento, anche settimanale, si è costretti ad andare a Varese di persona, quando la maggior parte delle aziende di trasporti si sono ormai adeguate alla rivendita online.
L’azienda ti propone comunque la possibilità di rinnovare l’abbonamento studenti sul pullman recapitando la cifra contante all’autista, modalità a mio parere poco regolare vista anche la nuova riforma “pagamenti tracciabili con carta di credito obbligatori”. Sottolineo anche l’impossibilità di pagare sul bus il biglietto con carta di credito, in quanto i dispositivi presenti ma non funzionanti.
Porto l’esempio odierno: Sabato 30 Gennaio mi reco a Varese (nonostante sia vietato lo spostamento nel Capoluogo di Provincia) per rinnovare l’abbonamento settimanale per mio figlio; dagli orari online gli uffici risultano aperti dalle ore 8:30 alle ore 12:15, alle ore 9:30 trovo i cancelli chiusi e alla mia chiamata telefonica ricevo come risposta che “al momento gli impiegati sono assenti e nessun altro è capace di fare un abbonamento”.
L’altra opzione possibile è recarsi alla biglietteria di Piazzale Kennedy ma dopo un’ora a cercare parcheggio noto una coda di più di 40 persone in attesa di essere servite.
Sempre telefonicamente mi viene proposto il rinnovo sul pullman consegnando contanti direttamente all’autista lunedì mattina, comunicandomi però che i biglietti della giornata dovevano comunque essere pagati (2,60€ a tragitto, tot: 5,20€).
Alla luce di quanto elencato, gradiremmo chiarimenti da parte dell’azienda.

Giulia De Bortoli

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Febbraio 2021
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