Pensionato di lusso: parte per il Brasile con 100mila euro in valigia

Parte per il Brasile con un bel gruzzoletto, 100mila euro esportati in modo non proprio legale: a cadere nelle fitte maglie dei controlli valutari, questa volta, è stato un pensionato di origine svizzera ma domiciliato in Italia, in partenza per San Paolo con 100mila euro nascosti tra i bagagli.  «Nulla da dichiarare» ha risposto, con nonchalance, ai finanzieri che lo hanno fermato per un controllo di routine (foto d’archivio). Ma l’atteggiamento mantenuto durante “l’intervista” al "vacanziero" in partenza per il Brasile ha insospettito i finanzieri dello scalo di Malpensa, che hanno voluto approfondire il controllo. All’apertura del bagaglio a mano i militari del Gruppo Malpensa comandato dal tenente colonnello Luigi Macchia hanno ritrovato, nascosti tra gli indumenti, 100mila euro in contanti. L’operazione di controllo è una delle migliaia fatte ogni anno alla dogana di Malpensa: i finanzieri tengono d’occhio le rotte più a rischio e, sulla base delle informazioni di base del passeggero, individuano spesso in anticipo i potenziali rischi. Il controllo finale può fugare o confermare – come in questo caso – i dubbi.

Ma cosa succede a chi viene "pizzicato" alla dogana? Nel caso del pensionato svizzero-italiano gli accertamenti effettuati dai finanzieri non hanno evidenziato violazioni di natura penale e pertanto il ricco pensionato si è potuto avvalere del pagamento in misura ridotta della sanzione prevista per l’illecita esportazione di valuta oltre la franchigia di 10mila euro. (5% della parte eccedente la franchigia, a meno che non si tratti di cifre superiori a 250 mila euro o di "esportatori recidivi"). In ogni caso la sua posizione fiscale sarà successivamente verificata per accertare se la somma consistente in suo possesso sia spiegabile in relazione al reddito dichiarato.