25 Aprile a Gallarate, deluso dall’intervento del prof. Stefano Bruno Galli

27 Aprile 2025
Egregio direttore,
venerdì 25 Aprile ero presente alla Celebrazione della Festa della Liberazione a Gallarate e con molto interesse ho seguito l’intervento del prof. Stefano Bruno Galli. Voglio essere franco e sincero, alla fine la delusione ha prevalso tant’è che mi sono astenuto anche dal fare un semplice applauso finale di circostanza.
E’ stata fatta una ricostruzione frettolosa e fuorviante degli eventi storici, come l’ordine dato dal CNLAI di insurrezione generale in tutti i territori occupati dai nazifascisti, nessun cenno storico al proclama diffuso nei giorni precedenti da Sandro Pertini. Invece è stato detto che l’obiettivo di quell’ordine era assaltare le prefetture, trovo strano che Mussolini in fuga, trovi ospitalità proprio nella prefettura di Como prima di essere stato catturato, come ha sostenuto il prof. Galli.
Penso, altresì che la competizione tra una memoria rossa e una memoria nera vada respinta con forza, perché i comunisti come ricordato dal prof. hanno dato un contributo fondamentale alla lotta di Liberazione, quindi non capisco quale competizione ci possa essere. Il prof. Galli dovrebbe ben sapere, che nessuno si è mai intestato e investito di meriti particolari della lotta di Liberazione dai nazifascisti, dovrebbe sapere bene anche quanto il doloroso contributo degli operai e delle donne ad esempio, sono state importanti per liberare il nostro paese.
Positivo, invece ricordare anche chi come il giovane prof. Gianfranco Miglio scampato fortunosamente all’arresto da parte dei fascisti, con la sua organizzazione federalista, aveva fatto la scelta di campo giusta, poi, la visione del dopo come la costruzione di uno Stato apre un altro ambito. Trovo irricevibile, e mi consenta molto contradditorio, inserire nel giorno della Festa della Liberazione chi ha contribuito alla Liberazione, per un’idea federalista della democrazia dove all’orizzonte si voleva creare un’Italia e un’Europa dei popoli e dei territori, e voler eliminare quelle espressioni simboliche importantissime, come le bandiere non ha senso. Sono l’identità di una libera organizzazione politica o meno che sia, che unisce e identifica i cittadini anche se hanno orizzonti diversi, in un momento di orgoglio Nazionale che non dovrebbe dividere nessuno, ma unire tutti. Il 25 Aprile è un giorno di Festa, in cui i simboli come le bandiere e i canti devono essere presenti, perché solo così potremo gioire pienamente della Libertà che con tanto sacrificio ci è stata donata.
Cordiali saluti
Massimo Cattin
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