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ACI Gallarate: ovvero il girone infernale degli automobilisti

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26 Novembre 2009

Caro direttore,
Volevo raccontarLe la mia odissea con l’ACI di Gallarate, con cui sono in ballo da anni e a cui avrò fatto pellegrinaggio almeno una trentina di volte dal 2007.
Tutto nasce dal fatto che, pensando che l’esenzione dal pagamento del bollo fosse automatica quando si registra una macchina come adibita a trasporto disabili, inizialmente non avevo presentato domanda. Mea culpa. L’ACI mi dice che l’errore è mio e ha ragione: anche se ho diritto a non pagare, non avendo chiesto di avvalermi del diritto, devo pagare. La legge non ammette ignoranza e mi assicurano che non c’è via di scampo dal pagamento. E allora pago… più di 600 euro di arretrati (dal 2004 al 2006). Contestualmente (siamo nel 2007), faccio domanda di esenzione dal bollo all’ACI di Gallarate, insieme a mio padre che, nello stesso giorno, presenta domanda di esenzione per il furgone che trasporta il suo caro giornalista Simone a VareseNews.
Nonostante ripetuti sopralluoghi, ogni volta che mio padre si è recato all’ACI, la persona che si occupava della nostre pratiche era “in ferie” o “malata”, “Ma ci lasci il numero, che la chiamiamo noi”… E dopo qualche mese, papà tornava, perché ovviamente nessuno lo ha mai chiamato. Grazie al cielo il babbo è pensionato e a furia di andare a destra e a manca, alla fine riceve un foglio, in cui si attesta l’esenzione. Non però grazie all’ACI, ma grazie ad alcune capatine agli Uffici della Regione. Della mia pratica, invece, non si sa mai nulla.
Essendo io stessa dipendente pubblica e sapendo cosa poter esigere, più volte mi sono recata assieme al tapino genitore alla’ACI di Gallarate e ogni volta è stata data la medesima risposta: “Chi si occupa della sua pratica è in malattia”… tutto senza fornire una sola ricevuta dei documenti presentati. Iniziavo a sperare che la malattia avesse infausto esito e cambiassero addetto alla pratica. Ma poi, dove si è mai visto che se manca un impiegato gli altri non possano assolvere alle sue pratiche?
L’ultima volta, a gennaio 2009, più combattiva che mai, minacciai di chiamare le forze dell’ordine nel caso in cui non avessero immantinente trovato la mia pratica presentata nel 2007 e di cui ancora non si aveva notizia. L’impiegato inventa su due piedi una balla: “Se lei ha fatto domanda e la Regione non dice che tale domanda è stata respinta, per il silenzio assenso, è stata accettata”. Ora, va bene che sono disabile, ma deficiente ancora no.  Faccio notare che mi continuavano a pervenire richieste di pagamento del bollo, cosa che contraddiceva la sua affermazione. Il tizio della motorizzazione mi risponde di ignorare le richieste di pagamento, perché escono in automatico. Gli chiedo di mettermi sta cosa nero su bianco, ma chissà perché non si può fare. Quel fatidico giorno di gennaio, l’impiegato, pur di liberarsi della farneticante disabile, mi liquida con un post-it (!!) timbrato dall’ACI, su cui appare il numero della mia pratica scritto a mano e una data (quella del giorno stesso).
Ricevuta ieri l’ennesima notifica di pagamento, mi reco all’ACI di Gallarate e scopro che è stata chiusa. Raggiungo la sede di Varese, i cui uffici sono raggiungibili solo per le scale. Quasi quasi spero che a mio marito scivoli la carrozzina, così gli faccio causa e pago gli arretrati del bollo… ma non accade. All’ACI di Varese risulta che io non ho mai presentato domanda di esenzione!!! Il numero della pratica sul post-it non corrisponde a nessuna pratica. Trenta pellegrinaggi all’ACI e nessuno ha mai aperto la mia pratica di richiesta di esenzione??!! L’ACI di Varese mi manda alla Provincia, ove l’impiegata che cerca di aiutarmi sembra un angelo sceso dal cielo e fa il possibile, ma è in evidente, seria difficoltà, perché davvero la mia pratica non risulta da nessuna parte. Pare poi che non fosse davvero necessario pagare gli arretrati del bollo, se avevo diritto già nel 2004 all’esenzione. Di certo mi rifiuto di pagare quelli dal 2007, visto che lì la domanda l’avevo fatta!
Da ieri sto attaccata al cellulare, sperando che la Regione mi dica come uscire da sto girone infernale, anche perché, per inciso, tra meno di 15 giorni cambierò auto e io non ho avuto l’esenzione nemmeno su quella vecchia! E chi ha i soldi per pagare quei bolli dopo l’anticipo della nuova macchina e aver speso 4000 euro per le pedane e l’adeguamento del mezzo a trasporto disabili?
La prossima volta rinasco deambulante!
 
Angela Gambirasio

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