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C’è un futuro per l’Europa?

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8 Gennaio 2025

C’è un futuro per l’Europa?
Avevano combattuto tutti e tre contro il nazismo e il fascismo e, conquistata la libertà, si erano ritrovati insieme a Yalta nel marzo 1945 per delineare i principi e l’assetto su cui poggiare nuova vita nel mondo.

I tre capi di Stato Roosvelt, Stalin, Churchill -Stati Uniti, Unione Sovietica, Inghilterra- si erano già incontrati una prima volta, otto mesi prima, a Teheran, subito dopo la battaglia di Stalingrado dove l’esercito sovietico era riuscito a distruggere l’armata più potente della Wehrmacht segnando il tal modo la sorte della seconda guerra mondiale.

A Teheran Churchill aveva consegnato a Stalin l’omaggio del re d’Inghilterra Giorgio VI, una spada dalla lama lunga 36 pollici, a doppio taglio,di acciaio di Sheffield, impreziosita da oro e gemme con inciso la scritta “Ai cittadini di Stalingrado dal cuore d’acciaio, il regalo di re Giorgio VI in segno di omaggio dal popolo britannico”.

Quell’unità e alleanza antinazista e antifascista ebbe breve durata…

Un anno dopo, a Fulton, preso l’università della città statunitense, Churchill lanciò contro l’Unione Sovietica la “guerra fredda”.

Da quel confronto-scontro l’Unione Sovietica uscì indebolita, perdente e si sciolse , mentre gli Stati Uniti imponevano al mondo, con la globalizzazione, la “pax americana”. In tale contesto l’Unione Europea, cui si garantirono mercati per l’export e protezione militare, otteneva nuove e numerose adesioni giungendo alla adozione di una moneta unica.

Oggi quel mondo unipolare è in crisi, il predominio degli Stati Uniti è in discussione, crescono e si organizzano altri Paesi che operano per riformare la governance mondiale in senso maggiormente egualitario e democratico.

Che farà l’Europa? Quale sarà la sua direttrice di marcia? Saprà conquistare autonomia e agire per i nuovi orizzonti prima richiamati?

Maria Agostina Pellegatta

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