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Il silenzio assordante della Sanità a Varese

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24 Giugno 2025

Aggiornamento (ore 13 del 24 giugno):
l’Asst Sette Laghi ci fa sapere che il figlio della signora è stato contattato già ieri (prima della pubblicazione della lettera) e gli è stato fissato un appuntamento in Neuroradiologia.

Ci scrive il signor Davide:

Buongiorno,
ieri alle 7.30 sono stato contattato dal Dottor Chirico (Neuroradiologia) che mi ha chiamato dopo la mail che gli ho inviato.
Il Dottor Chirico, in base al quadro clinico di mia mamma, si è attivato per eseguire gli esami strumentali necessari a redigere una diagnosi più accurata e quindi non posso che ringraziarlo per il pronto supporto.
Inoltre, questa mattina siamo stati contattati anche dal primario Giorgianni che voleva accertarsi che fossimo stati contattati da un medico del reparto.
Un cordiale saluto e grazie per il supporto.

————–

Buongiorno Direttore,

è la prima volta che mi trovo a scrivere una lettera come questa, ma la frustrazione ed il senso di impotenza vissuto nell’ultima settimana mi ha convinto a mettere per iscritto l’esperienza di mamma.

Mia mamma ha 81 anni ed il 12 giugno, presso il Reparto di Neuroradiologia dell’Ospedale di Varese, è stata operata per ridurre una frattura ad una vertebra con un’iniezione di cemento osseo. L’intervento è stato eseguito in regime di Day Hospital e nel pomeriggio eravamo a casa con la speranza di aver risolto un problema che perdura da più di tre mesi. In realtà dopo un’iniziale beneficio, il dolore è tornato sempre più intenso fino a rendere impossibili le normali attività quotidiane compreso il muoversi in autonomia.

Vista la situazione ho provato a contattare subito il reparto di Neuroradiologia, che in passato ci è stato di grande supporto, ma a partire da lunedì 16 giugno è iniziata una lunga sequenza di telefonate senza risposta o di “vi richiameremo” che ovviamente sono caduti nel vuoto lasciandomi nell’incertezza e nell’impotenza davanti al dolore provato da mia mamma.

Dopo alcuni consulti con il medico di base ed il Servizio si Continuità Assistenziale ci hanno suggerito di rivolgerci al Pronto Soccorso di Varese con la speranza di accertare l’origine del dolore.
La speranza si è “dissolta” in una lunga e vana attesa che è durata dalle 14.00 di venerdì 20 giugno alle 4.00 di sabato 21. Tanto è durata la permanenza di mia mamma presso il Pronto Soccorso di Varese senza alcun accertamento strumentale o una terapia antidolorifica a parte una tachipirina per “spezzare” la lunga attesa passata su una sedia a rotella.

La cosa più assurda è che il medico che ha firmato le dimissioni ci ha consigliato di ritornare lunedì in PS per ulteriori valutazioni.
Non so cos’altro aggiungere perché tutto mi pare surreale e dopo una settimana ho solo tanti dubbi e domande senza risposte oltre a sentirmi impotente davanti al dolore di una persona di 81 anni che non riesce più a vivere la sua routine quotidiana.

Sono consapevole che la Sanità, soprattutto dopo il Covid, ha mostrato tutte le “sue” debolezze e i suoi problemi ma forse è arrivato il momento di rimettere la persona e non il paziente al centro del Sistema Sanitario soprattutto considerando che siamo un Paese sempre più anziano.

Da domani ripartirà la nostra “lotta” per trovare le risposte che fino ad oggi non abbiamo ricevuto sperando di riacquistare un po’ di fiducia per il sistema sanitario lombardo che una volta era un fiore all’occhiello del Paese.
Mi scuso per il lungo sfogo, ma spesso mettere nero su bianco certe emozioni aiuta mettere tutto nella giusta prospettiva.

Un cordiale saluto
Davide


Aggiornamento (ore 13 del 24 giugno):
l’Asst Sette Laghi ci fa sapere che il figlio della signora è stato contattato già ieri (prima della pubblicazione della lettera) e gli è stato fissato un appuntamento in Neuroradiologia.

Ci scrive il signor Davide:

Buongiorno,
ieri alle 7.30 sono stato contattato dal Dottor Chirico (Neuroradiologia) che mi ha chiamato dopo la mail che gli ho inviato.
Il Dottor Chirico, in base al quadro clinico di mia mamma, si è attivato per eseguire gli esami strumentali necessari a redigere una diagnosi più accurata e quindi non posso che ringraziarlo per il pronto supporto.
Inoltre, questa mattina siamo stati contattati anche dal primario Giorgianni che voleva accertarsi che fossimo stati contattati da un medico del reparto.
Un cordiale saluto e grazie per il supporto.

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