Ilva, Vado, Porto Tolle… quando Malpensa?
15 Aprile 2014
Il caso ILVA scoppiò all’improvviso: tutti sapevano e nessuno interveniva. Autorità politiche, amministrative, sanitarie erano tutte intente a guardare altrove. Il caso è scoppiato, ad opera della Magistratura, forse dovuto alla crisi di coscienza di un Magistrato che non osava più guardarsi allo specchio alla mattina conoscendo la realtà e tacendo. Apriti cielo, subito è partito il tentativo di linciaggio mediatico dell’onesto magistrato. Nell’evolversi della vicenda ILVA l’ASL di Taranto ha dovuto rendere noto il monitoraggio epide- miologico ed ha confermato il rapporto tra causa ed effetto. A causa delle emissioni del complesso siderurgico si riscontra l’effetto di malattie e decessi. Come già avemmo modo di evidenziare, benzo(a)pirene ed un lista di altre sostanze rilevate a Ta- ranto, ricalcano le liste rilevate dai monitoraggi relativi alla causa Quintavalle ed ai rilievi ambien- tali del Comune di Casorate Sempione. L’ASL provinciale di Varese consegnò al Sindaco di Casorate un preoccupante (diciamo pure dram- matico) monitoraggio epidemiologico avendo però la raffinata discrezione di affermare la difficoltà di indicare un rapporto causa-effetto. Ma il monitoraggio confronta l’aumento dei decessi per affezioni alle vie respiratorie, nei primi 12 anni di Malpensa, nei Comuni del CUV (+54,1%) e nel resto della provincia di Varese (+10,7%). L’ARPA di Varese pubblicò, a marzo 2013, i risultati di un monitoraggio ambientale, volto a conte- stare i risultati di Quintavalle, come ben si capisce dalla relazione in cui si leggono a pagina 1 il ti- tolo ed a pagina 2 le conclusioni. Quale lavoro serio antepone le conclusioni alla descrizione degli obiettivi, dei metodi, delle tempi- stiche, dei periodi stagionali (importanti, ad esempio, per l’O3, ozono), alle tabelle dei dati raccolti? Interpretiamo questo metodo come l’evidenza della necessità propagandistica di asserire che “Mal- pensa non inquina”. E diciamo pure che questa conclusione è talmente sorprendente che, se così fosse, Malpensa sareb- be un’eccezione mondiale. Tutti gli aeroporti inquinano, è scientificamente noto. E si sa anche, da fonte medica competente, che intorno agli aeroporti, aumentano tre tipi di tumori: infantili + 21%, linfatico-ematopoietico (leucemie) + 18%, della mammella + 6%. Altri studi noti affermano che l’effetto inquinante degli aeroporti si propaga fino a 30-40 km. E significa malattie e decessi. La centrale a carbone di Savona-Vado è stata fermata da 400 decessi. Da ultimo, con l’accusa di disastro ambientale e di omesse cautele, arrivano le sentenze di primo grado relative all’operatività della centrale di Porto Tolle. Ci domandiamo ora, considerato che Malpensa, dopo il 1998, è molto cresciuta, in traffico e conse- guenti emissioni atmosferiche ed acustiche, cosa succederà quando la Magistratura o qualche Sinda- co meno timoroso metteranno in fila i nostri morti?
Gallarate, 10 aprile 2014
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