Israele non ha rubato la terra agli Arabi
22 Gennaio 2009
Caro Direttore,
vorrei rispondere con un’unica lettera al Signor Eleuterio Venizelo e al Signor Franco Zanellati che ringrazio per i loro interventi.
La Palestina non è mai esistita come entità autonoma. I Palestinesi,come i Giordani, i Siriani, i Libanesi e gli Iracheni sono Arabi.
Giordania, Siria, Libano, Iraq sono stati creati a tavolino, come Israele, dopo la I Guerra Mondiale dalla Società delle Nazioni, a partire dal territorio appartenuto per 4 secoli all’Impero Ottomano uscito sconfitto dal conflitto.
Per quasi 1900 anni la Palestina non è stata una nazione e non ha avuto frontiere, ma solo confini amministrativi. Gli Arabi conquistano la Palestina nel 637 e vi regnano fino al 750. Poi vi si alternano Persiani, Turchi, Circassi, Bizantini, Curdi, e nel 1099 i Crociati, sconfitti nel 1187 da un condottiero curdo, il Saladino. Nel 1244 sono le tribù alleate di Gengis Khan a occuparla, poco dopo arriveranno i Mongoli, cacciati nel 1516 dai Turchi che costituiranno l’Impero Ottomano e vi resteranno fino al 1918. Gli unici insediamenti permanenti, storicamente documentati, in Palestina, a Gerusalemme e Safed, sono stati quelli ebraici, a partire dalla fine del regno ebraico nel 70. La lega delle Nazioni destinò quasi il 99% delle terre sottratte ai Turchi alla creazione degli Stati Arabi, e solo 1% allo Stato di Israele. Non solo, ma la Gran Bretagna, all’ultimo momento, decise di offrire anche la terra a Est del Giordano, la Transgiordania, agli Arabi, creando un altro Stato Arabo, la Giordania, e riducendo l’estensione della terra già destinata agli Ebrei. Dopo la II Guerra Mondiale, che vide gli Arabi al fianco dei Nazisti, nel 1947, le Nazioni Unite con la risoluzione 181 divisero ulteriormente la terra destinata agli Ebrei per creare 2 entità distinte, un altro Stato Arabo per gli Arabi residenti, e lo Stato di Israele. I paesi Arabi rifiutarono, chiesero agli Arabi residenti (i futuri Palestinesi) di togliersi di mezzo, creando per loro i campi profughi, e cominciarono una serie di guerre di aggressione contro il neonato Stato di Israele con l’obiettivo dichiarato di distruggerlo. Circa 500.000 Arabi finirono nei campi profughi, e circa altrettanti Ebrei furono costretti a lasciare i Paesi Arabi per trovare rifugio nello Stato di Israele.
I profughi Arabi non furono accettati nei Paesi Arabi, e sono stati usati fino ad oggi per ricattare la comunità internazionale, e come riserva di potenziali terroristi. Il terrorismo Islamico di Hamas è solo il più recente capitolo di questo rifiuto. Signor Zanellati, questo terrorismo suicida non è una forma di rivendicazione inevitabile, è invece il frutto dell’indottrinamento religioso, degli abusi inauditi sulla mente di bambini Arabi e Musulmani. Molti Palestinesi, Arabi, e Musulmani sono vittime fin dall’infanzia del fondamentalismo Islamico, così come gli Italiani e i Tedeschi lo furono del Fascismo e del Nazismo. Vorrei citare 3 esempi: 1)Da quando l’esercito cinese ha invaso il Tibet sono stati più di 1 milione i morti accertati, su una popolazione di 5 milioni, ed oltre 2 mila monasteri sono stati fatti saltare, ma i Tibetani non si sono trasformati in terroristi suicidi. 2)Nella primavera del ’45, anglo-americani e jugoslavi gareggiarono per arrivare primi a Trieste.
Vinse la IV armata di Tito che diede inizio ad una vera e propria caccia all’Italiano con esecuzioni sommarie, deportazioni, infoibamenti. Solo a Trieste furono deportate circa 8mila persone: solo una parte di esse potrà poi tornare a casa. Il massacro finì il 9 giugno quando Tito e il generale Alexander tracciarono la linea di demarcazione Morgan, che prevedeva 2 zone dioccupazione – la A e la B – dei territori goriziano e triestino, confermate dalMemorandum di Londra del 1954. È la linea che ancora oggi definisce il confine orientale dell’Italia. Ma gli Italiani perseguitati dai Comunisti di Tito non diventarono terroristi. 3)Alla fine della II Guerra Mondiale i Sudeti tornarono alla Cecoslovacchia e tutti i due milioni e 800mila Sudetendeutsche nel 1946 ne furono cacciati. Nessuno di loro ha potuto tornare in quelle terre dove la loro etnia era vissuta per 700 anni. I governi delle due Germanie non ci hanno neppure pensato a chiederlo, né la Germania unificata e democratica. Nessuno, tra i 7 milioni di Tedeschi cacciati dalle terre diventate polacche e russe alla fine della II Guerra Mondiale ha potuto farvi ritorno, né qualche movimento d’opinione ne ha fomentato o appoggiato le possibili rivendicazioni.
Signor Venizelo, se la maggior parte dei Palestinesi, Arabi e Musulmani desidera la convivenza pacifica con le altre culture e religioni, allora perché quando i terroristi Islamici massacrano in tutto il mondo Musulmani, Ebrei, Cristiani, Indù, Buddisti etc., non solo non manifestano in piazza contro gli attacchi, ma a volte festeggiano per le strade, come a Gaza dopo gli attacchi dell’11/09/01 negli USA? Perché nelle indagini conoscitive condotte tra i Musulmani un’alta % approva il terrorismo suicida? Perché il 35% dei Musulmani in Francia, il 25% in Spagna, il 24% in Gran Bretagna e il 13% in Germania legittimano gli attentati terroristici suicidi contro i civili secondo un sondaggio del «Pew global attitudes project? Purtroppo, io credo che i Palestinesi, Arabi, Musulmani laici e moderati siano in minoranza, anche se vorrei tanto sbagliarmi.
Propongo una possibile spiegazione: Maometto, modello esemplare per iMusulmani di tutto il mondo, era fondamentalmente un guerriero, sanguinario e senza scrupoli all’occorrenza, in ogni caso non proprio un “Dalai Lama Islamico” per così dire. Così i terroristi Islamici, in realtà non sono i peggiori tra i Musulmani, bensì i migliori, gli eroi dell’Islam, perlomeno agli occhi di gran parte degli altri Musulmani.
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