“La complanare ed il vecchio saggio”
21 Aprile 2012
Gentile direttore,
ad Arcisate la via Beltramella lascerà il passo alla nuova strada di valle, di cui sarà per un tratto complanare; con il percorso vita, che l’attraversava, devierà verso metà collina dov’è il masso erratico, già oggetto di mia attenzione, un macigno tipo quello che Polifemo, accecato non solo dall’odio, lanciò dall’isola verso “Nessuno”, che sembra un vecchio saggio in contemplazione, sovrintendendo il da farsi con la sua “cucuzzella o zucca pensante”, come trasformata in carrozza, sulla quale è avvenuta una curiosa “ricrescita” di edera, che probabilmente non aveva mai avuto da quando, finite le glaciazioni, si è stabilmente fermato, magari sognando di rotolare su quella via, un po’ come successo giorni fa a Cittiglio staccandosi una roccia simile a quella rimasta incastonata nella Concordia, o non perdendo occasione per assestarsi meglio nella sua culla da cui, con il taglio della “zazzera” circostante, ha rivisto la Valceresio, le Prealpi e le Alpi Svizzere.
Sono in costruzione anche le rotonde e ricordo quando, passando per caso, dissi che quell’aiuola sparti traffico posizionata provvisoria, o per prova, a secco in via IV novembre non andava bene perché un camion non sarebbe passato e neanche a farlo apposta, arrivò un rimorchio che doveva girare e non fu più riproposta mentre in zona industriale feci presente, a più persone autorevoli presenti, che passano anche camion e pedoni e guarda caso pochi giorni dopo raddoppiarono lo spazio smussando il raccordo con via Cavour.
Non si scopre l’acqua tiepida se a volte evidentemente non bastano la previsioni sulla carta e forse sarà per questo che poi le spese, scrupolosamente determinate in sede di aggiudicazione della ditta incaricata a base d’asta, lievitano puntualmente, o indiscriminatamente, per “imprevisti” che meriterebbero una revisione dei criteri delle stesse gare d’appalto, prevedendo più clausole a garanzia di quello che potrebbe succedere “se”, in termine di differenze di costi con poco effettivo risparmio, se non con gravi perdite sul totale; fra l’altro rovinosamente non pagate per patti di stabilità in ambito nazionale, inevitabilmente stroncando la continua fluidità necessaria alla sopravvivenza di collettività produttive, non bancarie, con imprenditori arrivati anche a preferire l’aldilà in attesa del rimborso con equità, promesso ma che chissà se e quando arriverà, anche per i nubifragi, tranne per la casta della partitocrazia a cui mai mancherà, a meno che qualcosa cambierà, almeno “una volta tantum”, a partire da qualche rinuncia di indennità, prima che il sistema, già in bilico o marcio, imploderà.
Allora si che “vedremo le stelle”, ma finalmente liberi da storture, banalità e precarietà diffuse, rimettendole al loro posto in una normale civiltà, fatta di reattiva azione, con ascolto, partecipazione e laboriosa ricostruttività, sia materiale che di moralità.
Son “rotolato”, scusate, non capiterà più; grazie, cordiali saluti e buona giornata.
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