“La nostra coscienza vale meno del nostro benessere?”
Loading...8 Dicembre 2004
Gent. Direttore,
La visita del Presidente della Repubblica in Cina ha aperto grandi speranze per il commercio con l’Oriente che è di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’ economia italiana, la quale deve trovare nuovi mercati per rilanciarsi. La Cina è una fonte inesauribile di opportunitàsi per lo sviluppo di affari, ma non possiamo esimerci dall’esprimere tutto il nostro dissenso per la scelta annunciata, durante la visita del Capo dello Stato, di togliere l’ embargo sulle armi.
La compravendita di armi riteniamo sia una scelta immorale e inopportuna, a cui è preferibile rinunciare. Non si può ripudiare la guerra e dimenticarsene non appena si presentano opportunità di ricchi profitti con un commercio indegno come quello della vendita di armi.
L’Italia deve trovare risposte, per aprire un commercio con la Cina, avvalendosi della sua storia, della sua cultura, proponendo le sue grandi potenzialità legate al turismo e alla creatività delle sue piccole e medie imprese rifiutando qualsiasi ricorso alla compravendita di armi.
Con il dovuto rispetto per la figura del nostro Presidente della Repubblica, restiamo perplessi all’idea che possa essere caduto nell’equivoco che la nostra coscienza possa valere meno del nostro benessere.
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