La vergogna delle RSA

14 Aprile 2020
E’ con grande apprensione che ho letto gli articoli riguardanti le RSA, ma con sdegno ho terminato la lettura intervista ai responsabili ATS Insubri.In questi giorni si sono aggravate le situazioni di contagio nelle RSA, dove i malati e i decessi hanno raggiunto percentuali alte. Le Residenze Sanitarie Assistenziali erano e sono le realtà più fragili, dove maggiore deve e doveva essere l’attenzione e gli interventi preventivi. Qui sono ricoverate le persone che hanno bisogno più di altri di assistenza, aiuto e protezione sanitaria.
Leggo dichiarazioni, dove si cerca da parte dei dirigenti sanitari ATS di attenuare le preoccupazioni e di dire che tutto è sotto controllo. Certo è un bel dire tutto “sotto controllo” mentre ci si ammala e si muore, lì dove si dovrebbe essere protetti e aiutati.
Ebbene le RSA sono dirette da Consigli di Amministrazione, dovrebbero essere seguite e controllate dalle ATS , sono dotate di Direttori e Presidenti, occorre fare chiarezza su come hanno agito questi istituti sia pubblici che privati, si devono cercare le responsabilità di chi non ha agito preventivamente, di chi non ha applicato preventivamente norme di sicurezza sanitaria, di chi per non spendere non ha acquisito mezzi e strumenti per sanificare e mettere in sicurezza queste realtà. Ora le sottovalutazioni e le lentezze nel non agire, le burocratiche scuse nel scaricare responsabilità ad altri, la superficialità colpevole di chi doveva fare e non ha fatto, si pagano con la morte di chi non ha colpe.
Mi auguro che la magistratura appuri pienamente, senza tentennamenti e perdita di tempo, le responsabilità di chi si è comportato da notabile irresponsabile, indegni di rimanere dirigenti sanitari.
Paolo Broggi, via Cavour, 25 21040 Venegono Inferiore
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io credo che sia esattamente l’opposto di ciò che si vuol far credere,le amministrazioni delle RSA non hanno nessuna colpa e come sempre le responsabilità andrebbero ricercate altrove. Le strutture chiedono aiuto e tamponi allo stato il quale non fornisce nulla,non facciamo confusione e sopratutto prima di accollare responsabilità a chi ha già troppi problemi pensiamoci bene.Le RSA non sono strutture ospedaliere e se addirittura la regione invia malati nei loro reparti non mi sembra proprio che i nostri anziani vengano molto considerati.
Spiace ma non condivido totalmente la sua opinione, ci sono realtà RSA che hanno agito da subito e hanno preventivamente tutelato i residenti, altre che non hanno agito con altrettanto attenzione. Mezzi e strumenti potevano essere acquistati tempo prima dalle singole RSA e non aspettare l’emergenza per poi richiedere che tutto venga fornito dallo Stato. Queste realtà hanno bilanci propri, disponibilità di spesa ed è impensabile che non si siano forniti di mezzi semplici come guanti e mascherine per prevenire e limitare le possibilità di contagio nelle settimane antecedenti la pandemia. Poi condivido certamente che il sistema sanitario ATS in particolare modo doveva operare e intervenire con più attenzione, invece ha fatto spesso il burocrate o l’assente.