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Le tante anime del Pd

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25 Gennaio 2015

 Caro Direttore
Il PD, questa amalgama non riuscita, che doveva accomunare comunisti e democristiani, memori del compromesso storico di berlengueriana memoria (fallimentare !) sempre più dimostra i suoi limiti politici , le sue insanabili divisioni, gli odi atavici che hanno sempre contraddistinto i rapporti tra PCI e DC. La sinistra comunista di Cuperlo, Civati, Fassina, Cofferati, Bersani e D’Alema non accetta di avere un segretario del partito e altresì presidente del consiglio democristiano e aborrono dal dover morire da democristiani. Oramai nel PD è guerra per bande e gli odi celati per tanto tempo vengono alla luce con accuse oscene e tardive. Vedi ad esempio l’accusa di Fassina a Renzi di aver manovrato i 101 voti contrari a Prodi e di averlo umiliato in tal modo ! Caratteristica azione da soviet : calunniate, calunniate, diceva il migliore, qualcosa resterà. Ma perchè Fassina ha atteso tanto tempo ? Da ottimo allievo di Lenin e Stalin, da buon sovietico ha atteso il momento più a lui confacente e utile. Se poi l’accusa fosse falsa (e non ci sarebbe da stupirsene !), cosa importa, l’importante è lanciare una accusa infamante, provveda il calunniato a dimostrarne la falsità. La sinistra PD non vuole andarsene, come logica e onestà vorrebbe, dal partito. E il motivo è abbastanza ovvio : i comunisti del PD potrebbero fare la fine (ingloriosa !) del PSIUP e di Rifondazione Comunista : scomparire per mancanza di elettori. Oppure potrebbero accorparsi con il SEL di quel Vendola che ha già perso parecchi pezzi del suo partito e ben vedrebbe un implemento con transfughi del PD. Un nuovo partito a sinistra che raccolga tutti i comunisti italiani mancherebbe però, almeno per il momento, di una personalità con carisma e forza politica. Il nuovo PCI sarebbe solo una affastellatura di homuncoli con tante ambizioni e poco desiderosi di mettersi alle dipendenze di un nuovo capo, ciascuno di essi si sente il capo. Grillo non li accetterà di certo, non è tanto stupido da portarsi in casa questi litigiosi, presuntuosi comunisti. Cofferati ha detto che se andrà, di certo lo farà, ma ben si guarderà dal dare le dimissioni da Bruxelles (pecunia non olet !). Lancia accuse, forse anche veritiere, ma non si è mai chiesto cosa erano state le precedenti primarie ? Per andarsene dal PD occorre coraggio e volontà, e queste mancano ai sedicenti secessionisti che trovano comodo criticare, minacciare, votare contro, ma si guardano bene dal trarre le conclusioni ovvie del loro comportamento : andarsene e liberare il PD dalla loro ingombrante e perniciosa presenza.
Cordiali Saluti

Dr Carlo Mario Passarotti Gallarate

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