» Invia una lettera

Ma chi controlla un macchinista ferroviario?

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

27 Luglio 2013

 Egr. Direttore,
dire di essere scioccati dal tremendo incidente ferroviario avvenuto tre giorni fa in Spagna, a Santiago de Compostela causato dalla follia di un macchinista che andava oltre il doppio della velocità consentita, è dire poco. Ma la cosa pazzesca di questa tragedia, è come sia stato possibile che un macchinista di un mezzo pubblico che trasporta centinaia di persone, si sia comportato come il più incosciente discotecaro, che al sabato sera, dopo essersi ubriacato, decide, per fare l’ennesima bravata, e di uccidersi con la propria auto.

La domanda è questa: ma chi controlla questi lavoratori perchè rispettino le prescrizioni di velocità di un determinato percorso ? Il datore di lavoro di questo macchinista ha mai svolto un controllo della condotta di tutti i suoi dipendenti ? Dal comportamento di questo macchinista sembra che non esistano controlli e questo è veramente assurdo, se paragonato ai controlli che giustamente subisce un normale automobilista o un qualsiasi datore di lavoro per garantire la salute ai suoi dipendenti. Eppure questi macchinisti, sono una categoria di lavoratori che percepisce stipendi molto al di sopra della media dei lavoratori dipendenti, ma hanno comportamenti a dir poco irresponsabili. Chissà se una tragedia di questo genere possa capitare anche sui nostri treni, o se prima di salire sui treni oggi è necessario farsi una assicurazione sulla vita ? Troppo comodo poi prendersela per la mancanza di super tecnologie che avrebbero potuto evitare questo incidente, come se la responsabilità del singolo lavoratore non esista più.

In Italia si mette sotto accusa l’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato per il disastro ferroviario avvenuto a Massa Carrara tre anni or sono, causato da il cedimento e la rottura di un carrello, evento molto imponderabile, ma non ho mai avuto notizie di un macchinista che sia stato licenziato perché alla giuda del suo treno, non ha rispettato i limiti di velocità.

Ma forse anche in Spagna Francisco Josè Garzon Amo accetterà la sentenza di condanna per disastro colposo, ma il giorno dopo farà ricorso per rivendicare il diritto divino di non perdere il proprio posto di lavoro, mai !

Emilio Vanoni Induno Olona

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.