Multe e buona fede, ogni tanto si potrebbe chiudere un occhio
4 Settembre 2024
Buongiorno, racconto questa storia sperando che altri possano trarne insegnamento. Ormai abbiamo pagato la multa che ci è stata comminata, ma non vogliamo lasciarla passare così.
Vi racconto cosa è successo. Mio figlio e la sua compagnia a Ferragosto hanno partecipato ad una festa in un prato. Premurosi e grazie agli insegnamenti di noi genitori si sono portati i sacchetti per raccogliere i rifiuti e al termine dei festeggiamenti i ragazzi hanno portato via tutto.
Arrivati a Casciago dove abita la fidanzata di mio figlio si sono fermati in piazza Cavour dove ci sono alcuni bidoni per la spazzatura. Un sacchetto piccolo è entrato, uno un po’ più grande no ed è stato abbandonato ai piedi dei raccoglitori. Tutto fatto in buona fede, proprio per non lasciare in giro spazzatura o peggio buttarla nei boschi come fanno purtroppo in tanti.
Qualche settimana dopo è arrivata una notifica della Polizia Locale che convocava mio figlio per chiarimenti. Siamo andati noi genitori, essendo lui al lavoro e non potendo prendere permessi: abbiamo spiegato le sue ragioni, specificando che non conosceva, lui, ma nemmeno noi e i suoi amici, le regole che vietano di depositare sacchetti nemmeno nelle vicinanze dei bidoni della spazzatura, pena una multa salata.
Non ci sono state ragioni e qualche giorno dopo è arrivato il verbale: 150 € che abbiamo pagato. Non vogliamo dire che l’errore non ci sia stato, mio figlio ha sbagliato perchè non conosceva la legge, ma ha agito in buona fede e crediamo che in circostanze come questa si possa chiudere un occhio, soprattutto di fronte alla volontà di pulire uno spazio utilizzato per una festa senza inquinare o sporcare aree pubbliche.
Ho voluto scrivere questa lettera/sfogo per invitare a stare attenti, per non ripetere i nostri errori e perché no, per sensibilizzare anche gli amministratori pubblici ad essere un po’ più tolleranti quando i casi lo possano prevedere: ci sentiamo come quelli che pagano per tutti, soprattutto per chi non si cura del bene comune e butta la spazzatura dove gli pare. Non è così e vorremmo si capisse dalle nostre parole.
Anna
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Lettera molto condivisibile che fa emergere come ci sia una profonda lacuna educativa e formativa da parte delle istituzioni. In molti altri paesi tutti sarebbero a conoscenza che quando il quantitativo di rifiuti eccede una certa quantità e tipologia allora il cittadino è tenuto a riportarli a casa e smitarli della differenziata. Ma allora perchè non insegniamo questo nelle scuole in modo tale che il cittadino arrivi preparato?
I ragazzi hanno fatto un gesto lodevole ma purtroppo sono vittime di assurde regole che paradossalmente andranno maggiormente a colpire chi è in buona fede rispetto a chi, con intento criminale, abbandona ingenti quantità di rifiuti tossici e pericolosi costantemente nei boschi, prati, cigli delle strade senza che nessun solerte tutore dell’ordine si ponga minimamente il problema di installare fototrappole.
Sicuramente la prossima volta qualche altro ragazzo leggendo questa lettera lascerà tutto nel campo…perchè impegnarsi ad essere civili quando si viene pure cazziati e multati ?
Mi fa ritornare in mente la storia di raccoglieva i rifiuti sulle nostre strade provinciali ed è stato pure reguardito. Povero paese l’Italia.