Nessuno è più immune dal terrorismo
1 di 1

15 Novembre 2015
Dopo il sanguinoso attentato del 13 novembre di Parigi, mi sono dovuto fermare un attimo a riflettere, a far sedimentare la rabbia, a mettere in ordine i fatti, le persone, e le azioni.
Purtroppo dopo il crimine avvenuto ho dovuto tristemente constatare che la storia si sta ripetendo, e che molte persone non hanno fatto tesoro di quanto è avvenuto nel XX secolo, un secolo non molto lontano, molti di noi ci sono nati, altri hanno vissuto molta della loro vita in quegli anni, altri hanno subito e combattuto guerre sanguinosissime, altri ancora hanno visto morire gran parte del proprio popolo ucciso da una ideologia criminale ed aberrante.
All’indomani della fine del secondo conflitto mondiale, il mondo si era detto con una certa arroganza che non ci sarebbe mai stato più nessun nazismo come se il nazismo fosse venuto dal nulla, come se fosse un errore della storia. Ora siamo nel novembre 2015 e ci troviamo di fronte al fatto che il nazismo non è morto ma si è solo aggiornato diventando nazi-islamismo, questo è duro da affermare perché significa fare autocritica, significa affermare che il mondo non ha fatto memoria, che non ha reagito ai medesimi campanelli di allarme che sono stati il prologo del nazismo.
Come con il nazismo ora con il nazi-islamismo le prime vittime sono stati gli ebrei. Numerosi in questi anni sono stati gli attentati contro il Popolo ebraico, ma tutto veniva imputato all’esistenza di Israele, la colpa non era mai degli attentatori ma del Popolo ebraico che con arroganza aveva voluto oltre che vivere anche ricostituirsi in Stato. Quindi l’antico antisemitismo divenne antisionismo: oltre al crimine la solita beffa: l’accusa al Popolo ebraico di essere esso stesso responsabile dei propri lutti, e del terrorismo islamista che colpiva l’occidente. L’Affaire Dreyfus si aggiornava anch’esso, il responsabile del tradimento non era più il singolo ebreo ma l’intero Popolo Ebraico rappresentato da Israele.
Gli attentati contro gli ebrei, come detto, sono aumentati in un crescendo continuo: dirottamenti di aerei, bombe negli aeroporti, sequestri, attentati fuori le sinagoghe, dirottamenti di navi, attentati suicidi, attentati con auto, attentati con coltelli, decapitazioni, missili, e potemmo continuare a lungo. Ma quella parte del mondo urlante che trasuda odio che ha fatto? Ha voltato la testa; ha indirizzato il dito contro Israele e contro lo stesso Popolo ebraico obbiettivo del terrorismo.
Addirittura ci siamo trovati difronte ai boicottatori di Israele, che con la loro meschina azione sono la quinta colonna del terrorismo nazi-islamista all’interno della società europea e non solo. Questi boicottatori con l’avvallo delle più alte istituzioni europee sono riusciti ad ottenere (come fecero il nazismo ed il fascismo) la marchiatura dei prodotti Israeliani, nella più becera logica antisemita.
Per fortuna non tutto il mondo è un monolite, molte persone si stanno rendendo conto che il punto di non ritorno verso una guerra mondiale combattuta in ogni dove è sempre più vicino. Questo è uno scontro tra l’etica della vita e l’etica della morte rappresentata dal nazi-islamismo.
Leggo di giustificazioni inammissibili del terrorismo, il quale sarebbe frutto solo del comportamento del mondo che ora è vittima del terrorismo stesso, questo cortocircuito etico è aberrante: ciò significa fare del razzismo, ritenere i terroristi come persone che non hanno nessun tipo di responsabilità sul proprio agire, come sub-umani appartenenti ad un “razza” non ancora evoluta e priva del libero arbitrio. Sono veramente stanco delle scemenze terzomondiste e complottiste, le quali servono solo per deresponsabilizzare ogni azione criminale.
È giunto per l’ennesima volta il tempo che ogni persona si faccia carico del proprio agire, e che si renda conto che vendere l’ebreo/Israele alle logiche del terrore nazi-islamista, come è successo con l’accordo per il nucleare iraniano e con la marchiatura dei prodotti israeliani da parte dell’UE, non porterà alla sopravvivenza di nessuno, potrà servire forse a rimandare la morte fisica perché quella culturale ed etica è già avvenuta. Questa compravendita dell’ebreo/Israele sta soltanto rafforzando l’arroganza e la violenza del terrorismo e dei suoi complici all’interno della nostra società.
L’attentato di Parigi ci dovrebbe far capire che nessuno è più immune dal terrorismo, la risposta e la condanna deve essere unanime, non sono più ammessi i distinguo tra gli attacchi terroristici che avvengono in Israele e ciò che avviene nel resto del mondo. Quando viene colpito un ebreo/Israele viene colpito il mondo intero, perché gli ebrei sono i primi obbiettivi dei criminali nazi-islamisti. Non dobbiamo aspettare di essere colpiti noi personalmente per scandalizzarci ed agire. Dobbiamo dire con la massima gioia ed in ogni luogo che tutti siamo ebrei e che siamo per la vita contro la morte. Che siamo ebrei o meno indossiamo la kippà, indossiamo una stella di David, indossiamo una maglietta con una scritta o con un disegno che evidenzi la nostra solidarietà e sostegno, mettiamo nella nostra bacheca facebook tante bandiere di Israele.
Diamo la solidarietà alla Francia e a Parigi ma non dimentichiamo Israele e Gerusalemme.
15/11/2015
Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.