Spirito Santo, le differenti opinioni di Wojtyla e Ratzinger
27 Giugno 2007
Egregio Direttore,
un lettore le ha scritto irritato per l’ironia di una lettera da Lei pubblicata e relativa alla funzione dello Spirito Santo in Conclave.
In effetti si tratta di una irritazione infondata: chiunque frequenti o abbia frequentato la Chiesa ricorda bene come si sia sempre sostenuto l’intervento dello Spirito Santo nella scelta del nuovo Papa da parte dei Cardinali.
Ed è nota la diversa sensibilità, su questo tema, fra il passato Pontefice e l’attuale.
Fra le tante riforme attuate sotto il pontificato wojtyliano la più importante, ai fini della designazione del successore, è stata quella relativa alle modalità di elezione del papa, realizzata attraverso la costituzione apostolica ” Universi Dominici Gregis”.
Wojtyla ribadiva, a questo proposito, che i cardinali elettori non erano i veri protagonisti del conclave. Era infatti convinzione di Giovanni Paolo II che fosse in realtà lo Spirito Santo il principale protagonista di un conclave.
Invece Joseph Ratzinger ha una visione differente, se non contraddittoria, della funzione dello Spirito Santo in un conclave. In un’intervista del 1997 alla televisione tedesca, gli fu posta la domanda sulla responsabilità dello Spirito Santo nell’esito di un’elezione. La sua risposta fu penetrante: «Io direi che lo Spirito [Santo] non prende propriamente il controllo della situazione, ma piuttosto, come un buon educatore, per così dire, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza abbandonarci del tutto. Pertanto, il ruolo dello Spirito dovrebbe essere compreso in senso molto più elastico, e non come se dettasse il candidato per il quale votare. Probabilmente l’unica certezza che offre è che non si possa rovinare il tutto».
Da questa convinzione discende evidentemente la nuova modifica sulle modalità di elezione del nuovo Papa.
Questo è quanto.
E ce n’è senz’altro abbastanza, a mio avviso, per guardare con un po’ di scetticismo (sia pure con il dovuto rispetto) a questo aspetto non del tutto secondario che riguarda l’investitura di un Capo di Stato e di Religione che tanto significa per il nostro paese, dal centro alla periferia (basta guardare alla commedia del crocefisso strumentalmente brandito da qualche forza politica da Roma a Malnate),
Un cordiale saluto
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