Alla ricerca di chi mi aiutò 50 anni fa
8 Dicembre 2008
Gentile Signor Direttore,
incoraggiato dalla Sua squisita cortesia nell’avere pubblicato, in data odierna, “Un dovuto ringraziamento”, approfitterei ancora – se me lo consente – della Sua ospitalità per lanciare questo messaggio (di riconoscenza):
Come accennato in diverse occasioni, cinquant’anni orsono, capitavo spesso nella Sua bellissima Città (spostandomi da Ponte Chiasso), per fare visita a un mio zio materno, che prestava servizio con il Grado di Finanziere presso la locale Caserma Stanziale della Guardia di Finanza. Il suo nome era Giovanni Palermiti.
Durante una di quelle visite, egli mi condusse allo Stabilimento SIC (Società Italiana Celluloide) di Castiglione Olona, giacché doveva prestare servizio in quella fabbrica. In quell’occasione mio zio mi presentò il Guardiano dello Stabilimento, il Signor Menegotto il quale, a sua volta, mi presentò la sua famiglia, che viveva all’interno dello Stabililmento, nell’alloggio di servizio.
Improvvisamente avevo accusato dei sintomi tipici dell’influenza, con raffreddore e febbre alta (mi ero beccato la prima ‘Asiatica’ del 1958!). Mi ricordo che la moglie e la figlia del Signor Menegotto, non si persero d’animo e mi ‘ricoverarono’ immediatamente in una cameretta del loro alloggio, chiamando il medico e curandomi amorevolmente per circa due settimane, fino a guarigione completa.
Ora, a distanza di cinquant’anni, mi farebbe veramente piacere potere rintracciare qualche componente di quella splendida Famiglia (se ben ricordo, la figlia, avrebbe potuto avere la mia età di allora: 18 anni, o qualche anno in più).
Se, attraverso il Suo Giornale Online, fosse possibile rintracciare quegli Amici di un tempo, sarei veramente lieto, e potrei approfittare per ringraziarli, informandoli che, sebbene la mia negligenza non mi aveva permesso finora di tentare di rintracciarli, non per questo io mi sia mai dimenticato di quanta premura e di quanto affetto avevano accordato ad un ragazzo (di Calabria), per loro quasi completamente sconosciuto, ma non sconosciuto al loro grande Amore per il Prossimo.
Sarei quindi veramente fiero di ristabilire un contatto con loro, per abbracciarli e stringere loro la mano con riconoscenza (persino se qualcuno di loro e/o altri della loro Famiglia fossero ‘seguaci delle varie leghe’, giacché, in questo caso, la circostanza sarebbe assolutamente ininfluente!).
La ringrazio e resto nella speranza di questo ‘miracolo’, rammentando che, com’è facilmente intuibile e come ho già precisato in qualche altra occasione, ho diversi motivi per avere (anche) la Lombardia nel cuore!
Con stima,
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