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Paralogismi Komunisti

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6 Aprile 2011

Egregio Direttore,
 
leggo con interesse la lettera di Gelosia sui Komunisti (non volendo contraddire il lettore uso la stessa grafia) e non posso fare a meno di notare un dettaglio, in effetti non piccolo né marginale: alla domanda del signor Zuin (che trovo del tutto legittima) su che differenza ci sia tra gli ex Komunisti del PD e quelli del PDL, Gelosia risponde che la transizione di Frattini, Buonaiuti, Bondi, Cicchitto e compagnia (Kompagnia?) è credibile, mentre quella di D’Alema, Veltroni e Bersani è un’operazione di marketing.
 
Ora, magari sarà pure vero, però vorrei far notare che la domanda di Zuin verteva proprio su questo: perché un cambiamento sarebbe credibile mentre l’altro no? Gelosia ci risponde che il cambiamento dei primi è credibile perché è credibile il secondo no, perché no.
 
Un bell’esempio di argomentazione circolare: ho ragione perché, in premessa, il mio ragionamento è vero; cioè poiché ho premesso che alcuni erano credibili e gli altri no, deduco che alcuni sono credibili, altri mentono.
 
Un argomento che si può sintetizzare anche dicendo: "ho ragione e basta!".
 
Ora non ce l’ho con Gelosia e, in tutta franchezza, essendo un logico per formazione universitaria, non sono nemmeno tanto sorpreso di scoprire paralogismi, cioè ragionamenti privi di significato, nel dibattito politico contemporaneo, anzi sospetto siano ormai la norma, vorrei però suggerire un piccolo argomento utile o, forse, almeno interessante:
Pierre Bayle è stato un filosofo francese del 17° secolo, Cattolico in gioventù, poi Ugonotto, quindi di nuovo Cattolico ma piuttosto scettico; ebbene stupirà forse il particolare che Bayle dedicasse la maggior parte della sua elaborazione filosofica alla difesa dell’idea di tolleranza; cioè in un’epoca di persecuzioni, cambiando egli stesso opinione più volte, si distinse per la lotta contro le persecuzioni e a favore del diritto di ciascuno ad avere le proprie convinzioni.
 
Ora non sarebbe stato forse un po’ strano se Bayle, convertito al calvinismo avesse chiesto la persecuzione dei cattolici per poi magari tornare cattolico e diventare feroce anticalvinista?
io credo che, in questo caso, sarebbe passato alla storia come un cinico opportunista, per sua fortuna non è stato così.
 
Credo che l’evidenza dell’analogia renda superflui ulteriori chiarimenti, a parte il fatto che trovo personalmente davvero poco credibile chiunque mi dica oggi, stando in parlamento, che i Komunisti sono nemici della democrazia, dopo esserci magari entrato la prima volta proprio da Komunista (mi sta dicendo si essere stato dunque un nemico della democrazia? e perché dovrei credere che ora sia cambiato?).
 
Chiudo con un’ultimissima, personalissima, ma sentita nota: ho 36 anni, non sono quindi più un ragazzino, la prima volta che sono andato a votare il PCI, la DC e il PSI sulle schede elettorali non c’erano già più, sarebbe troppo chiedere di finirla una volta per tutte con un dibattito pubblico che sembra collocato negli anni ’80? riusciremo, come paese, a iniziare ad occuparci delle questioni della fine del XX secolo prima che sia finito il XXI?
 
Cordialmente
Mauro Sabbadini

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