Presto il congedo maternità anche in Svizzera. Ne sta discutendo il Consiglio Federale che vuole introdurre delle modifiche al Codice delle obbligazioni in favore delle donne lavoratrici che partoriranno. Per il momento le idee non sono completamente chiare: sono due, infatti, le ipotesi che, sino a settembre, saranno studiate per meglio rispondere alle esigenze delle lavoratrici e dei datori di lavoro. Secondo la prima ipotesi, il congedo sarà di 14 settimane ma non tutte le dipendenti usufruiranno dello stipendio: questo verrà erogato in relazione all’anzianità di servizio per cui solo chi ha prestato la propria opera nella stessa azienda per almeno 8 anni godrà della retribuzione completa. Per chi non ha raggiunto tale anzianità, lo stipendio verrà ridotto: durante i primi due anni, la donna che partorisce avrebbe diritto al salario integrale per 8 settimane, dal terzo anno di lavoro percepirebbe 9 settimane di salario; 10 dal quarto anno, 12 dal quinto e 13 dal settimo. La seconda ipotesi, invece, considera un tempo di maternità di 12 settimane con il pagamento indifferenziato a tutte le lavoratrici madri. Le innovazioni verranno riconosciute a tutte le lavoratrici il cui rapporto di lavoro dura da almeno tre mesi ed inizieranno dalla data del parto. I costi verranno sopportati dal datore di lavoro, dato che due anni fa gli svizzeri, con un referendum, bocciarono la proposta di istituire un’assicurazione per maternità. Attualmente, la legislazione in materia prevede la possibilità di un congedo temporaneo indifferenziato per malattia, maternità, infortunio: tutte le cause di assenza sono, perciò, calcolate alla stessa stregua, ciò che riduce le possibilità di congedo per maternità. |
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