Controlli negli scali ticinesi per combattere la “zanzara tigre”

Diffuso nella "bassa", il pericoloso insetto minaccia l'invasione oltre confine

Il riscaldamento del clima e l’intensificarsi degli scambi sono i principali alleati del diffondersi di un  insetto da molti temuto per le funzioni di "vettore" di numerose malattie: l’ "Aedes Albopictus", meglio noto come zanzara tigre.

Originaria del Sud-Est asiatico, questa temuta zanzara è approdata in Italia negli anni scorsi dagli USA e si è posizionata in prossimità degli aeroporti e degli specchi d’acqua che si formano nelle pianure e dove ha modo di riprodursi velocemente nel periodo estivo.

Questo insetto, che è stato in grado di infestare ampie zone del nord, come l’hinterland milanese e le vicinanze di Malpensa e Linate, rischia ora di invadere anche il Canton Ticino, dove proprio in questi giorni è scattato l’allarme, come risulta da alcuni studi condotti dall’istituto di entomologia agraria dell’Università degli Studi di Milano, che attesterebbero la tendenza dell’insetto a spostarsi verso nord.

Facilitata dai diffusi spostamenti all’interno di aerei e container, la zanzara potrebbe approdare quindi anche negli scali ticinesi, che si sono dotati – negli aeroporti di Agno e Magadino – di alcuni pneumatici d’auto contenenti dell’acqua, riproducendo artificialmente quello che sembrerebbe l’habitat naturale dell’insetto.
Da questi insoliti ma efficaci espedienti, tuttavia, non risulta il depositarsi fin d’ora di uova della zanzara tigre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Agosto 2001
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