Primo maggio in piazza

Manifestazione dei sindacati. Musica e comizi elettorali di centrosinistra e Lega

Un primo maggio vero, sentito. Complice il clima infuocato che ha portato alla manifestazione di Roma e allo sciopero generale del 16 aprile, i sindacati stanno catalizzando attorno ai temi del lavoro un’attenzione che non si vedeva da alcuni anni. La festa del lavoro 2002 sarà celebrata in molte piazze italiane con una partecipazione che si annuncia corposa. A Varese, in piena campagna elettorale, si muovono anche i partiti, con comizi, iniziative, concerti.  Partiamo però dai sindacati, a cui spetta il posto d’onore in una carrellata sugli appuntamenti. "I lavoratori della provincia di Varese per i diritti, la pace e la democrazia senza confini" è lo slogan scelto da Cgil-Cisl e Uil per la giornata. Le tre maggiori organizzazioni del mondo del lavoro hanno organizzato una manifestazione che partirà alle 9.30 in piazza Repubblica. Vi sarà poi un corteo che giungerà fino alla piazza del Podestà, dove parlerà, a nome di tutti, Massimo Di Menna, dirigente della Uil. Previsti anche due interventi da parte di un lavoratore "subordinato" e di uno "parasubordinato". Concluderà la giornata il gruppo musicale "Be’ Omo".
Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30 piazza del Podestà sarà invece presidiata dall’Arci e della Sinistra giovanile. Le due associazioni si uniscono per una giornata contro la precarietà del lavoro e per la difesa dei diritti a suon di rock and roll. Sul palco saliranno tre gruppi: Bassistinti, Rosaluna e Extend. Alle 16.30 stop alla musica e parola ai due candidati del centrosinistra, Alessandro Alfieri per il comune di Varese e Stefano Tosi per la Provincia. 
La festa del lavoro verrà celebrata anche dalla Lega Nord alla Schiranna. Una iniziativa voluta per aprire la campagna elettorale, con
 una rassegna dell’usato e il mercato delle arti e dei mestieri, in collaborazione dell’Associazione creatori d’arte e ingegno (A.c.a.i.). "L’iniziativa della Schiranna – ha dichiarato il candidato della Lega Nord alla carica di Presidente della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni –  vuole anzitutto celebrare la Festa del Lavoro ricordando come una volta le botteghe artigiane fossero un’autentica fucina di talenti». 

La manifestazione nazionale. Cgil, Cisl, Uil celebrano il primo Maggio 2002 a Bologna. La manifestazione nazionale si terrà quest’anno nel capoluogo emiliano, dove a piazza Maggiore, a partire dalle ore 12 circa, prenderanno la parola i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Sergio Cofferati, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti.
"Un punto fermo che si muove" è lo slogan che campeggia nel manifesto dedicato alla festa delle lavoratrici e dei lavoratori, la cui parola d’ordine è "No al terrorismo, per lo sviluppo e l’occupazione, si ai diritti".
La manifestazione prevede il concentramento delle delegazioni alle ore 9.30 in Piazza VIII Agosto, da dove, alle ore 10.30, partirà il corteo diretto in piazza Maggiore.
La diretta Rai permetterà come ogni anno di seguire l’evento.

Storia del primo maggio. La Festa del Lavoro affonda le sue radici nelle battaglie intraprese dal movimento operaio verso la fine del secolo scorso.
Il primo maggio del 1886, infatti, negli Stati Uniti, la "Federation Trade and Labor Unions" aveva proclamato i primi scioperi ad oltranza per chiedere di sancire contrattualmente l’orario lavorativo di otto ore.
Le agitazioni riguardarono circa 400 mila lavoratori dei diversi stati dell’Unione e provocarono scontri con la polizia, come avvenne il 4 maggio a Chicago, dove al termine di una grande manifestazione con oltre 80 mila persone una vera e propria battaglia causò 11 morti ed un centinaio di feriti.
La decisione di organizzare una manifestazione a data fissa per ridurre legalmente la giornata di lavoro fu presa però solo tre anni più tardi, il 14 luglio 1889, approvando all’unanimità una mozione presentata dai delegati francese e statunitense al Congresso della Seconda Internazionale.
In Europa la prima celebrazione della Festa del Lavoro si ebbe quindi nel 1890, con esclusione dell’Italia dove l’allora presidente del Consiglio, Francesco Crispi, impartì ordini severi ai prefetti di reprimere sul nascere qualsiasi manifestazione di piazza.
Nel nostro paese la prima commemorazione della Festa del Lavoro si tenne l’anno successivo, il primo maggio del 1891, in un clima tutt’altro che tranquillo, tanto che a Roma, in scontri tra polizia e dimostranti, ci furono due morti e decine di feriti.
Dal 1891 fino all’avvento del fascismo il primo maggio coincise con le celebrazioni della Festa dei Lavoratori, ma dall’ambito sindacale dell’orario di lavoro le rivendicazioni si estesero al terreno dei diritti civili e a quello della politica internazionale del Paese.
Dopo l’ottobre del 1922 Mussolini decise di abolire le celebrazioni del primo maggio e stabilì la data del 21 aprile (Natale di Roma) per festeggiare "il lavoro italiano e non quello inteso in senso astratto e universale". Durante il ventennio di regime fascista, tuttavia, in molte grandi città le commemorazioni proseguirono, sia pure in modo clandestino.
Nel 1945, con la Liberazione, il primo maggio tornò a coincidere con la festa del lavoro. Delle celebrazioni in epoca repubblicana resta memorabile per la sua tragicità quella del 1947 a Portella delle Ginestre, nelle campagne del palermitano, dove durante una manifestazione di braccianti i banditi di Salvatore Giuliano spararono sulla folla uccidendo 50 persone.
Negli anni successivi le celebrazioni del primo maggio si intrecciano con le vicende interne alle confederazioni sindacali e agli svilupi della situazione politica, sociale ed economica dell’Italia. Il primo maggio 1990, anno del centenario, CGIL, CISL e UIL organizzano una celebrazione a Milano, nell’area degli ex stabilimenti Ansaldo, alla quale partecipa, per la prima volta nella storia della Festa del Lavoro, il presidente della repubblica.

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Pubblicato il 30 Aprile 2002
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