Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Dalla difficoltà a reperire insegnanti ed educatori di sostegno alla loro maggiore integrazione. Il Comune coordina un Tavolo di studio con scuole, Neuropsichiatria e Università

Dal prossimo anno scolastico 2025-2026 nelle scuole del Comune di Varese si sperimenta un nuovo progetto per integrare meglio nel sistema scolastico tutte le figure di sostegno ad alunni e studenti con disabilità.
“L’idea è quella di rendere gli educatori di sostegno, che affiancano docenti e gli insegnanti di sostegno in classe per alcune ore a settimana, più partecipi dei diversi aspetti della vita scolastica, in modo che il loro intervento risulti più integrato e quindi efficace – spiega l’assessora ai servizi educativi Rossella Dimaggio – Ci aspettiamo che a beneficiarne siano i bambini con disabilità, l’intero gruppo classe e il corpo docenti assieme all’educatore stesso, di cui viene così valorizata la professionalità».
L’ESIGENZA: DA 50 A 250 BAMBINI DISABILI NELLE SCUOLE
Secondo dati raccolti dall’assessorato ai Servizi sociali, in poco più di dieci anni i minori con diagnosi di disabilità nelle scuole varesine sono passati da 50 a 250.
Quindi, pur senza considerare i diversi Disturbi dell’apprendimento – DSA – che pure continuano a crescere esponenzialmente, la crescita della disabilità del 500% ha messo a dura prova il sistema del sostegno scolastico basato su insegnanti dedicati – forniti dal Ministero e incaricati di sostenere l’intero gruppo classe in cui è inserito il bimbo disabile – ed educatori di sostegno – o più correttamente Assistente educativo culturale – che sono invece incaricati di un’assistenza personalizzata e sono garantiti dal Comune.
Da un lato l’Ufficio scolastico territoriale fatica a reperire insegnanti qualificati proprio sul sostegno (che sono circa la metà di quelli impiegati su questo tipo di cattedra), mentre dall’altra il Comune fatica a trovare educatori, sempre più richiesti (tanto che lo scorso anno a novembre alcuni bambini di prima del IC Varese 5 non avevano un educatore assegnato – QUI l’articolo).
In pratica, in base alla gravità della disabilità certificata, ad ogni bambino vengono assegnate alcune ore con l’insegnante di sostegno e altre con l’educatore di sostegno.
I numeri raggiunti dalle diagnosi fanno sì che oggi quasi ogni classe ha tra i suoi alunni un bambino con disabilità, assieme ad altri con Dsa. In pratica ci sono educatori ed insegnanti di sostegno in ogni classe: «A questo punto, perché il lavoro di queste figure risulti più efficace al benessere del bambino e dell’intero gruppo classe, riteniamo opportuno che anche l’educatore sia più partecipe all’attività del corpo insegnanti», spiega l’assessora Dimaggio.
IN PRATICA
L’idea è stata condivisa a livelo di coordinamento pedagogico promosso dal Comune di Varese e ne è nato un Tavolo di studio coordinato dal Comune e in cui sono rappresentati tutti e cinque gli Istituti comprensivi della città, la Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Del Ponte e l’Università dell’Insubria.
I criteri con ci vengono assegnate le ore di sostegno coperte da insegnanti ministeriali ed educatori comunali quindi non cambia. L’auspicio è però quello di riuscire a integrare meglio le attività e gli sguardi delle diverse figure coinvolte in modo da ottenere migliori rissultati nell’accompagnare la crescita dei minori con disabilità e della comunità – o gruppo classe – in cui sono inseriti.
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