Sì viaggiare, ma senza rischiare la pelle
L'epopea del rientro in macchina dopo pasquetta: schiacciati fra i TIR nella corsia di destra e incalzati dalle auto potenti in quella di sinistra
Il problema per gli automobilisti non è più viaggiare per evitare le buche più dure, come cantava il buon Lucio Battisti. Il problema è viaggiare senza rischiare la pelle, soprattutto quando il viaggiatore si immette in autostrada. Quella di essere rudemente sollecitati in qualsiasi corsia si decida di viaggiare è un’esperienza comune a qualsiasi automobilista: a destra i camion che azzardano sorpassi mozzafiato, a sinistra le auto di grossa cilindrata che sfrecciano fregandosene dei limiti imposti. E se uno decide di mettersi nella corsia centrale, si vede sorpassare a sinistra e a destra, e deve stare attento a non sforare mai da una parte e dall’altra, pena l’incartapecorimento di macchina e conducenti.
Insomma un’esperienza che lascia un segno indelebile, sia negli animi che nelle carrozzerie. È quanto accaduto a due varesini che, tornando dalle vacanze di Pasqua, si sono imbattuti in quella che gli psicologi chiamano stress post-pasquettam, inizio produtionem.
«Io e la mia fidanzata siamo rimasti sconvolti dall’aggressività – scrivono i due lettori di Varesenews – dalla prepotenza e dalla volontà di sopraffazione degli automobilisti italiani, soprattutto dei camionisti e dei proprietari di auto di grossa cilindrata. Abbiamo rischiato la vita in autostrada, schiacciati fra i TIR nella corsia di destra e incalzati dalle auto potenti in quella di sinistra, che pretendevano di passare a tutti i costi. Come è possibile difendersi da queste situazioni? Può essere utile segnalare i comportamenti scorretti, e a chi vanno segnalati?».
I due hanno anche la soluzione, che non si rifà a quel gran genio del loro amico, ma a quella più modesta dell’ex ministro Ferri, che nei week-end a rischio e per tutto il mese di agosto limitava la velocità in autostrada a 110 km/h («Altroché aumentarla a 150 come propone il ministro Lunardi!»).
«Queste misure – concludono i due – potrebbero risultare impopolari, ma sicuramente metterebbero un freno ad alcuni sconsiderati, potenziali killer del volante. Sarebbe utile anche una riduzione del traffico pesante e la sostituzione dei famigerati caselli autostradali (ma chi li vuole davvero?), con un bollo a tariffe differenziate, come per esempio in Austria. Chi è d’accordo con noi e avesse dei suggerimenti, ci scriva (thomasmaria@jumpy.it ; vale74@virgilio.it)».
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