Truffa dei rifiuti. Ora è emergenza

Fjord e Ondamarket le aziende che pagavano mazzette. All'Accam sequestrata un'area destinata alla raccolta dell'umido

Gli imprenditori arrestati avevano escogitato un bel modo per liberarsi dei rifiuti speciali delle loro attività, mentre i dipendenti dell’Agesp, la ex municipalizzata di Busto Arsizio, e dell’Accam il consorzio intercomunale dell’inceneritore, avevano trovato il modo per raddoppiarsi lo stipendio. A quello ufficiale  infatti si aggiungeva la mazzetta pagata dai responsabili delle due aziende bustesi coinvolte nel traffico illegale di rifiuti, che ieri, giovedì 28, ha portato all’arresto di otto persone. Il giro faceva finire all’Accam rifiuti speciali. Rifiuti che secondo la legge dovrebbero seguire uno smaltimento diverso e più oneroso per le aziende. Nulla di pericoloso, solo gli scarti delle lavorazioni industriali delle due ditte alimentari.
A finire in carcere sono stati due imprenditori locali, i responsabili della Fjord di Busto Arsizio e quello della Onda Market. La prima una importante importatrice e distributrice di pesce conservato e la seconda un supermercato.  Dell’Agesp è stato invece arrestato un impiegato, la mente che, all’interno della ex municipalizzata, aveva messo su la rete di camionisti, che si occupava di raccogliere i rifiuti proibiti e di portarli all’inceneritore. L’appoggio all’Accam era il quarto arrestato, un pesista che si occupava di far passare i rifiuti speciali, falsificando i documenti di entrata e fungendo anche da palo. Così funzionava il meccanismo. In pratica una doppia truffa ai danni dell’Agesp e dell’Accam. Agli arresti domiciliari sono invece finiti i quattro trasportatori dell’Agesp. Violazione della legge Ronchi, falso, truffa corruzione è il lungo elenco di reati contestati. 
Domani, sabato 29 inizieranno gli interrogatori condotti dal pm Giuseppe Battarino, che contribuiranno a rendere ancora più precisi i contorni di una vicenda che si verificava ormai da mesi. L’inchiesta aperta dalla procura era in corso dalla primavera scorsa. 
Scoperto il traffico illegale ai danni del Consorzio e della ex municipalizzata, ora però rischia di aprirsi una emergenza rifiuti. La magistratura ha infatti predisposto il sequestro dell’area destinata alla raccolta dell’umido. A tal fine l’Accam e l’Agesp hanno incaricato un legale di intervenire urgentemente per ottenere il dissequestro dell’area o poter utilizzare un’altra area all’interno dell’Accam. In alternativa c’è la discarica di Gorla Maggiore. Per un suo possibile utilizzo è già stata contattata l’amministrazione del comune.
Valutazioni e decisioni sono state prese e discusse questa mattina a Palazzo Gilardoni dove si è riunito un vertice che ha messo attorno ad un tavolo il sindaco Luigi Rosa, i presidenti di Accam e Agesp, l’assessore all’ecologia del comune e i rispettivi direttori generali. In questa circostanza è stata
ribadita l’intenzione dell’amministrazione comunale e delle società coinvolte, che si ritengono parte lesa, di costituirsi parte civile per eventuali procedimenti penali a carico degli indagati.



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Pubblicato il 29 Novembre 2002
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