«Il Governo ci sta prendendo in giro»

L’intervento dell’Associazione Artigiani e della Cna, deluse dal comportamento della classe politica locale e nazionale. Infrastrutture sì, infrastrutture no: che si passi, in fretta, dalle parole ai fatti

Non siamo ancora a "Roma ladrona", ma la critica verso i parlamentari varesini è ormai aperta a più voci. Le ultime e autorevoli levatasi dopo il convegno regionale svoltosi alla Liuc  sulle infrastrutture sul nostro territorio, sono quelle della Cna e dell’Associazione artigiani.
Senza mezzi termini se la prendono con i politici nostrani.
«
Due Ministri (Roberto Maroni e Umberto Bossi), un Presidente di Commissione (Giancarlo Giorgetti), parlamentari e onorevoli a rappresentare il nostro territorio in Parlamento. Politici varesini? Forse solo politici perché per il resto, una volta immersi nei riti romani, di Varese sembrano aver cancellato il ricordo. Anzi, sembra che la loro nutrita presenza al Governo penalizzi la Provincia, visto che da tempo non si fa nulla per il rilancio del suo territorio. Rilancio infrastrutturale, s’intende, e di conseguenza rilancio economico. E non ci dicano, per favore, che non è loro il compito di intervenire perché la competenza di certe materie spetta ad altri. Questione di sensibilità e, perché no, di correttezza».
L’Associazione Artigiani della Provincia di Varese e la Cna non nascondono la delusione per un comportamento che ha il vago sapore di presa in giro da parte di una classe politica che si avverte, mai come in questa fase, lontana e distante. A maggior ragione dopo l’ennesimo convegno tenutosi ieri alla Liuc di Castellanza per l’ennesima presentazione dell’ennesima ricerca volta ad illustrare ancora una volta le urgenze infrastrutturali del Nordovest. Urgenze infrastrutturali che vogliamo ricordare, ancora, dopo seminari e tavole rotonde, promesse, impegni ed ammiccamenti vari ? L’Autolaghi che scoppia, la Pedemontana che, è meglio metterselo in testa visto che l’ha riconosciuto con un candore degno di miglior causa un Commissario varesino dell’ANAS, non si farà nei prossimi due anni e, forse, neppure nei prossimi quattro. Stessa sorte per la tangenziale di Varese. E poi, e poi la bretella ferroviaria Arcisate-Stabio e quella autostradale Malpensa-Boffalora (per collegare l’aeroporto all’autostrada A4).

«Vogliamo parlare di percorribilità delle nostre strade? Di mobilità e pendolarismo? Di reti viarie sature e ferme a cinquant’anni fa? Siamo stanchi di farlo», continuano i rappresentanti della piccola e media impresa. «E’ tempo che ognuno si faccia carico delle proprie responsabilità: uno schieramento politico omogeneo governa il Paese, la Regione, la Provincia ed i Comuni principali, a partire dal capoluogo. Non può più nascondersi, deve capire che questo territorio ha esigenze e priorità, deve trovare le risorse che servono, deve confrontarsi con le Istituzioni sul territorio, deve agire. Le opere che servono alla Lombardia non interessano al Governo centrale? Bene, incassiamo il colpo ma ricordiamo, proprio a chi siede a Roma, che se non si riuscirà a colmare il gap che ci separa dai sistemi viabilistici del Nord Europa ne va della capacità competitiva di tutto il sistema paese, non solo di quella locale».

Il Pil prodotto in Provincia di Varese è pari a quello della Sicilia; il territorio riveste un’importanza strategica perché vicino ai mercati di approvvigionamento e di sbocco; è sede di due Università, del Centrocot, del Polo Tecnologico Scientifico Lombardo, del CCR di Ispra. Eppure sul fronte di opere pubbliche universalmente riconosciute di fondamentale importanza si devono solo registrare promesse, giustificazioni e rinvii. La sensazione che incomincia ad aleggiare tra le imprese associate è quella di una rassegnata impotenza e sta prendendo corpo l’immagine di un Governo che "nicchia", un Governo "fantasma" che sembra soffrire di una deficit di strategia politica e che, tanto per cambiare, si ostina a considerare Milano il porto d’approdo dell’intero universo dal momento che tutti i tracciati autostradali, costruiti a raggiera, continuano a convergere sul capoluogo della Regione.

«Si deve uscire da questa logica "milanocentrica", ma soprattutto si deve superare la fase sempre più inutile dei convegni e degli studi e porre mano alle opere. Per agevolare gli imprenditori e i cittadini negli spostamenti quotidiani; perché il tempo speso in colonne interminabili non si può recuperare ed è un costo; perché nel 1999 il Governo di allora aveva stanziato la bellezza di circa 3 miliardi di euro (5280 miliardi di vecchie lire) per i collegamenti ferroviari e stradali con Malpensa e di realizzato si è visto ben poco. Perché, caro Ministro Lunardi, le opere pubbliche, alla nostra latitudine, non sono "spese inutili" ma investimenti vitali. Attendiamo una risposta, ma questa volta con piani e finanziamenti alla mano».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 03 Dicembre 2002
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.