Gli ex partigiani: «La festa dei parà è un oltraggio alla memoria»

L'8 e il '9 novembre si svolge una grande manifestazione per il 60esimo della scuola paracadutisti. Secondo l'Anpi «non è tollerabile ricordare chi ha collaborato coi nazisti»

Le associazioni di ex partigiani di tutta la provincia insorgono contro la grande manifestazione organizzata per il 60esimo della nascita della scuola militare di paracadutismo di Tradate. I festeggiamenti si svolgeranno l’8 e il 9 novembre e per l’occasione è stata organizzata una due giorni in grande stile con sfilate, banda cittadine e di brigata e lancio di paracadutisti con sorvolo di aerei. Molte anche le presenze istituzionali: dai parlamentari locali fino ad arrivare ai generali di brigata. In occasione di questi due giorni sarà anche presentato un libro di Nino Arena (ex paracadutista della scuola tradatese) e sarà intitolato un piazzale ai "Paracadutisti d’Italia".

«Le associazioni di ex partigiani della provincia di Varese – scrivono l’Anpi, la Fivl e la Fiap – sono rispettose dell’attività svolta da tutte le associazioni d’arma e con alcune di queste collaboriamo attivamente. Ma denunciamo con forza il tentativo, in atto da tempo, di trasformare le iniziative dell’associazione dei paracadutisti in manifestazioni di carattere revanscista».
Secondo gli ex partigiani, «il materiale di propaganda diffuso per l’iniziativa tradatese è molto chiaro. Vi campeggia un manifesto degli "arditi paracadutisti dell’aeronautica" e nel testo si dice chiaramente che essi si sono inseriti nel tessuto cittadino con modi rispettosi". I fatti sono ben altri».

Gli ex partigiani portano così all’attenzione alcuni fatti del passato «per chi ha poca memoria». Ricordano il 23enne operaio Mario Chiesa di Vedano Olona che tentò una fuga, ma venne ucciso dai paracadutisti di Tradate il 9 gennaio del 1944. «Il maresciallo capo dei carabinieri di Malnate di allora Mario Giordano rende testimonianza il 24 gennaio del 1944 al capitano Giuseppe Mariotti di Varese – raccontano gli ex partigiani -: "Mentre un piccolo drappello rimaneva in Vedano seguitando a sparare ininterrottamente, una quindicina di militari paracadutisti si recavano con automezzo a Malnate ove giunsero iniziando, davanti alla caserma dei carabinieri, un nutrito fuoco di mitra con lancio di bombe a mano… iniziò così il rastrellamento che portò al fermo di 11 persone"».

«Il carattere della manifestazione non fa onore al corpo dei paracadutisti – concludono gli ex partigiani -. Si vanta come titolo di merito la partecipazione "ai combattimenti per la difesa del litorale laziale e di Roma" al fianco dell’esercito nazista contro le forze armate alleate e si tace sulla partecipazione del battaglione "azzurro" ai rastrellamenti in Valdossola contro le formazioni partigiane nell’autunno del ’44». 
Gli ex partigiani chiedono quindi chiarimenti alla Provincia di Varese e al comune di Tradate che hanno patrocinato l’iniziativa, sottolineando che «non è tollerabile che nell’Italia democratica, retta dalla costituzione, si celebrino coloro che hanno ucciso, hanno arrestato, e che hanno perquisito le abitazioni degli ebrei dopo averli inviati nei campi di concentramento nazisti».

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Pubblicato il 03 Novembre 2003
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