Villa Baragiola, dependance di Palazzo Estense
Annunciata la decisione di trasferire nell'ex seminario di Masnago gli uffici tecnici del Comune
Niente voli pindarici o colpi d’ala. Villa Baragiola, almeno in parte, diventerà la nuova sede degli uffici tecnici del comune. La decisione cui è giunta l’amministrazione comunale è stata presentata ieri al consiglio di circoscrizione 1, sul cui territorio si colloca l’ex seminario arcivescovile acquistato dal comune tre anni per una spesa di circa 6 miliardi e fino ad oggi, a parte il parco, rimasto in deprecabili condizioni di abbandono e insicurezza.
Il progetto, presentato dal dirigente dei Lavori pubblici di Palazzo Estense, l’architetto Franco Andreoli, e dall’ingegner Longhi, prevede in prima istanza la sistemazione della portineria, i cui lavori dovrebbero partire dal prossimo gennaio per un costo di 175.000 euro lordi.
A seguire e con tempi stimati in due anni, dovrebbero partire i lavori di conversione del corpo di fabbrica parallelo a via Caracciolo, l’edificio, per intenderci caratterizzato da un ampio e arioso porticato e un più piccolo edificio retrostante.
Lì, in base al progetto realizzato dagli uffici tecnici del comune, si trasferiranno un centinaio di dipendenti comunali facenti capo ai settori Lavori pubblici, urbanistica, edilizia; quegli uffici che ora occupano lo stabile in via Sacco 2, per il cui affitto il Comune paga annualmente cifre considerevoli.
Una scelta pragmatica, dettata, a quanto pare, da esigenze contabili e di cassa.
«Poniamo così fine ad una situazione di grave degrado della villa» ha commentato Andreoli. Suo è anche l’annuncio, in termini peraltro quanto mai vaghi, della realizzazione di un museo del design ubicato proprio nel porticato.
La spesa prevista, per questo primo lotto di lavori, è di 2.255.000 euro, fruibili grazie all’accensione di un mutuo reso fattibile dalla vendita degli stabili tra corso Matteotti e via Albuzzi.
Longhi ha garantito, sulla base di sondaggi statici, la tenuta sostanziale del corpo di fabbrica, che avrà quindi bisogno di pochi interventi di rinforzo in alcuni punti del solaio, di modeste opere di copertura sul tetto. L’edificio è complessivamente in buone condizioni. Le novità principali saranno la chiusura del porticato, che diventerà un’open space fruibile e una scala in ferro di sicurezza posta sul retro dell’edificio.
Parte integrante del progetto sarà un grosso parcheggio per circa 300 auto a cui si accederà da via Borghi, funzionale tanto al traffico privato destinato agli uffici quanto alle infrastrutture sportive limitrofe.
Il progetto, pur approvato dal parlamentino di Via Avigno, ha sollevato non poche perplessità anche tra i consiglieri di maggioranza: a colpire è soprattutto il procedere a singhiozzo dei lavori che, allo stato attuale, esclude qualsiasi progettualità strategica e d’insieme, lasciando ancora nel vago la destinazione d’uso della villa vera e propria; non soddisfa l’indeterminatezza del progetto museale, per il quale non è chiaro se ci siano fondi specifici; preoccupa la probabile congestione veicolare in una zona già ad alta densità di automobili. Contesta, in questo caso l’opposizione, la mancanza di coinvolgimento pubblico nelle scelte dell’amministrazione e l’aver negato a Villa Baragiola una destinazione ad uso più sociale e comunitario.
Il dibattito è solo all’inizio.
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