La befana bosina
La Befana della tradizione sarà brutta e vecchia, ma per quello che ha preparato nella calza destinata a rappresentanti della comunità bosina sembra che ci veda ancora bene. Ho provato a frugare nella calza tenendo conto che sono doni preparati senza cattiveria alcuna e infatti non a caso si tratta di dolci.
Hanno attirato subito la mia attenzione due grossi pacchi: uno conteneva carbone e carboncini, l’altro cioccolata e cioccolatini. Irresistibile la curiosità in ordine ai destinatari: l’ha soddisfatta la lettura degli indirizzi forniti di numero civico e camino. Quattro grossi pezzi di carbone la Befana bosina li ha preparati per i vertici ospedalieri e accademici nel 2004 duellanti instancabili. E’ stata vera guerra, per ragioni e scopi sempre rispettabili, ma che alla fine non ha scosso più di tanto l’opinione pubblica ormai vaccinata da anni di risse romane, lombarde e varesine degli schieramenti politici.
Tra i carboncini mi ha colpito quello riservato a un editore debuttante, quello di Rete 55: ritengo che la Befana qualche ragione l’abbia anche se non c’ è responsabilità personale di Augusto Nidoli. La Rete 55 del nuovo corso, che tra l’altro ha annunciato il rafforzamernto dei programmi religiosi, al solo apparire di un leader di grande eleganza avrebbe dovuto far sparire le trasmissioni porcelle della notte.
Un pezzo maxi di cioccolata, confezionato con carta tricolore – nonna Befy è di tradizione risorgimentale – ha un indirizzo a sorpresa: Bossi Umberto, piazza del Podestà, Varese. Non si tratta di un compromesso arcistorico, semplicemente la Befana è molto informata, più di parecchi giornalisti: il senatur nel 2004 in punta di piedi ha fatto avere un notevole finanziamento all’Università per rafforzare la stremata struttura della sede di via Ravasi.
E’ stato un grande regalo anche alla città.
Ho provato invece a scegliere a caso uno dei cioccolatini: era destinato all’assessore alla cultura Musajo Somma e alla Camera di Commercio ai quali centinaia di cittadini appassionati di lirica devono l’indimenticabile collegamento televisivo per la riapertura del Teatro alla Scala.
Dopo un accurato controllo non ho trovato né carbone né cioccolata per i soliti noti. Evidentemente per la Befana sono già acqua passata.
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