Critiche alla “Lepori snc”, sotto accusa lo smaltimento degli oli
Per il sindaco Clara Fanton l'attività dell'azienda sarebbe «ai limiti della tolleranza ambientale per la Valle Olona»
Un’azienda che opererebbe in un territorio precluso allo smaltimento di sostanze particolari. E’ questo il problema sollevato da un sindaco della Vallle Olona che in un comunicato ha sottoposto la questione all’attenzione dell’opinione pubblica.
La vicenda si presenta delicata e, per ricapitolarla, occorre partire dall’inizio. Protagonisti due comuni varesini ed un’azienda operante nel settore smaltimento olii e grassi; oggetto del contendere l’ampliamento della suddetta impresa sul territorio a cavallo tra i due comuni. Una delle due amministrazioni comunali non ci sta, e denuncia la questione. I comuni sono Cairate e Lonate Ceppino, l’azienda la Lepori s.n.c.
«Il terreno in questione è situato nel cuore della Valle Olona», spiega il primo cittadino di Cairate Clara Fanton, che ha sollevato la questione «ed appartiene, secondo delibera del Pai (Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico), alle cosiddette fasce fluviali A e B, dove non potrebbero essere svolte attività riguardanti lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti e non potrebbero essere ampliati gli impianti di smaltimento e di recupero rifiuti già esistenti. L’azienda in questione, tra l’altro, non dispone di una certificazione di qualità ( ISO 9000 ) e neanche di una certificazione ambientale ( ISO 14000 e/o EMAS ), strumenti che, se pur non obbligatori, sono quanto mai altamente auspicabili ed ormai indispensabili per qualificare la propria attività e la propria affidabilità».
E a questo punto la situazione si complica. Se è vero infatti che, secondo il Pai, non potrebbero essere svolte attività di smaltimento e recupero in quel particolare territorio, come mai la Lepori s.n.c. se ne occupa già da tempo? In attesa di repliche da parte dei diretti interessati segnaliamo che il primo cittadino di Lonate Ceppino, Giovanni Galvalisi, afferma di non voler aggiungere nulla alla propria dichiarazione depositata in Regione al momento dell’apposita Conferenza dei Servizi svoltasi lo scorso 20 aprile.
«Quello che chiediamo con fermezza», ribadisce il sindaco di Cairate, «è una nuova valutazione dell’impatto ambientale da parte degli enti preposti, nonché un chiarimento circa il modo in cui si intende operare alla luce dei problemi di carattere ambientale e viabilistico sollevati dal nostro intervento. L’intenzione dell’amministrazione comunale di Cairate comunque, per quanto sarà possibile, rimane comunque di non cedere, continuando a rifiutare il permesso all’ampliamento».
E l’azienda? Per il momento giunge un no comment sulla questione, anche se nei prossimi giorni, fanno sapere dalla proprietà, verrà fatta chiarezza sulla vicenda.
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