«Caro direttore, ecco perché boccio l’Hub di Gavirate»
La lettera del consigliere comunale Lorena Luini in risposta all'editoriale "Conservare ammazza"
Riceviamo e pubblichiamo
Caro Direttore,
forse “conservare ammazza” ma certamente “cambiare male” è peggio!
No, la Sua difesa dei presunti cambiamenti previsti per Varese ed il Varesotto stride con la realtà delle cose.
Premesso che:
1°) chi Le scrive non è affatto a difesa dello status quo;
2°) chi Le scrive desidera innovazione, sviluppo, concretezza, una politica del “fare” e non dell’“apparire”; per cui:
· sì a Varese (meglio, a Gavirate) al centro europeo per gli sportivi australiani;
· sì a Varese ad un centro importante per il turismo, in particolare per il turismo/congressuale.
Ma, ciò detto, i Pubblici Amministratori (o gli Enti deputati, vedi Camera di Commercio) si sono mossi bene e correttamente, per raggiungere questi due importanti obiettivi?
A mio parere no e mi spiego:
– per Gavirate (Hub sportivo per gli Australiani) le mie critiche, con il collega consigliere Cassani, vertono su questo. Con l’operazione in questione è prevista una diversa destinazione d’uso dell’area, oggi destinata a spazio verde pubblico, domani – recintata – ad uso esclusivo dell’operatore privato (per 50 anni passa di mano dal Comune alla Provincia!); si distolgono 800.000,00 euro che dovevano essere finalizzati allo sviluppo dell’attività del centro remiero, tanto prestigioso per Gavirate; il progetto preliminare – per quel che si conosce – sembra prevedere un’edificazione maggiore di quella che c’è attualmente per cui lascio immaginare l’impatto ambientale in un’area anche di interesse naturalistico. Tutto quanto sopra – ed altro ancora – senza alcun ritorno certo ed apprezzabile per i gaviratesi.
I Pubblici Amministratori, comunali e provinciali, hanno affermato che ci sarà – forse – uno sviluppo turistico a traino degli atleti australiani; bene, ricordo a chi non lo sapesse o finge di non sapere, che le barche con a bordo gli atleti australiani di canottaggio, così come altre nazionali europee, solcano il nostro lago e frequentano il centro remiero di Gavirate da oltre dieci anni e non mi risulta, ma soprattutto non risulta agli operatori economici del mio “paese”, un beneficio in termine di “cassa” o di immagine;
– per Varese (albergo di Ville Ponti). Ma Le pare serio che un Ente, senza neppure preventivamente riflettere se chi di dovere (il Comune) possa autorizzare o meno la costruzione di una simile struttura, si imbarchi nell’avventura con progetti/bandi di concorso/pubblicità sui giornali, ecc., spendendo ad oggi parecchie migliaia di euro, per poi vedersi “stoppare” subito l’iniziativa dagli Uffici comunali preposti nonché dal “monito” della Soprintendenza ai Beni Ambientali?
Io, in teoria, potrei anche essere d’accordo sul progetto, ma se non si può fare (per ostacoli vari, regolamentari e di legge) perché insistere in un vicolo stretto (e cieco) sin dall’inizio? Non era meglio pensare, e mettere sul piatto, altre soluzioni?
Come vede, non è il merito dei problemi che trova la sottoscritta contraria ma le soluzioni inappropriate che vengono proposte.
In nome del “fare” bisognerebbe dire comunque si a qualunque costo? Io dico di no!
Facciamo le “cose” ma facciamole bene!
Non ci si infastidisca poi se, fuori dei Palazzi, qualcuno dice di no non per partito preso ma per contrastare idee e progetti che cozzano contro (oltre che alle Leggi ed ai Regolamenti) al buon senso comune!
Ed infine, sorvolo – per carità di patria – sugli effetti, e relativi costi, prodotti a Cazzago Brabbia dai “desiderata” di qualche “notabile” politico locale, interessato – guarda caso – anche al Centro di Gavirate! In nome di questo “nuovo” fare dovremmo dire di sì?
La ringrazio per la pubblicazione, con distinti saluti.
Lorena Luini
Consigliere Comunale di Gavirate
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