Motivare le persone per superare la crisi

È questo il messaggio ribadito durante l'incontro di oggi tra le imprese del gruppo "Legno e varie" dell'Unione industriali

Da una parte un settore che difficilmente potrebbe essere più tradizionale, come quello del Legno con le sue segherie, le produzioni di pipe e di mobili. Dall’altra un settore che è “vario” nel nome, ma molto concreto nelle sue attività, come quelle, solo per fare qualche esempio, della produzione di abrasivi, di giocattoli, di penne e matite, a cui sia affiancano i concessionari di automobili, le imprese di pulizia, il noleggio di ponteggi, la creazione di cartelli di antinfortunistica o la realizzazione e distribuzione di gioielli. Realtà rappresentate  dai due Gruppi merceologici “Legno” e “Varie” dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese che contano in totale 80 imprese per 2.050 addetti e che quest’oggi si sono riunite in assemblea congiunta a Gallarate. Per trattare un argomento su tutti, quello de “La motivazione degli individui per il miglioramento delle prestazioni”.
 
Tema che ha fatto da filo conduttore ad un appuntamento partito dalla fotografia della situazione congiunturale nei comparti produttivi presenti in sala. Il primo scatto è stato quello effettuato in base ai dati diffusi recentemente dal Centro Studi di Federlegno – Arredo a livello nazionale, e citati dal Presidente del Gruppo “Legno”, Massimo Bianchi: “L’anno 2008 è stato contraddistinto da un andamento negativo diffuso tra tutti i comparti”. In dettaglio, quello dell’arredamento, “ha registrato cali nell’ordine del 5% sia per la produzione, sia per fatturato”, se si raffrontano i numeri con quelli del 2007.
 
Con notizie, però, non troppo negative, per quanto riguarda il mercato del lavoro: “La situazione occupazionale ha mostrato segnali prevalenti di stabilità”. E per i prossimi mesi? “Le imprese – ha spiegato Massimo Bianchi – sembrano riflettere il pessimismo ormai diffuso tra le imprese che, tuttavia, si attendono recuperi a partire dalla seconda metà del 2009”. Prima, dunque, della ripresa attesa a livello economico generale per il 2010. Un segno coerente con quello che sta avvenendo nel comparto dei prodotti in legno per l’edilizia che “sembra aver tenuto maggiormente rispetto ad altri settori”. Sul fronte estero, invece, regge l’export varesino del legno: nel 2008 il valore delle merci in uscita dai confini nazionali è stato di 10,1 milioni, poco meno dei 10,2 milioni del 2007.
 
Il settore conferma, in sostanza, la capacità del sistema varesino di competere sui mercati internazionali. Come sottolineato da Agostino Molina, Presidente del Gruppo “Varie”: “Di fronte allo stallo dei tradizionali mercati di riferimento nel 2008 il sistema manifatturiero della nostra provincia ha cambiato orizzonti. Mentre le esportazioni verso l’America del Nord e i Paesi dell’Unione Europea sono diminuite in valore rispettivamente del 14,7% e del 6,4%, quelle verso il Medio Oriente sono aumentate del 18,3%, quelle verso l’Asia Centrale del 21,1% e quelle verso l’Estremo Oriente del 7,4%”. Risultati che sono nel Dna del tessuto economico all’ombra delle Prealpi, ma che, soprattutto in questo momento di difficoltà, è stato l’avvertimento lanciato da Agostino Molina, “non devono essere dati per scontati”. Da qui, il messaggio: “Le imprese hanno oggi più che mai bisogno di una politica economica che le sostenga nel commercio, così come negli investimenti oltre confine. A partire dal credito alle esportazioni, che bisogna continuare a garantire”.
 
Richieste al sistema politico che si accompagnano alla ricerca di maggior efficienza all’interno delle organizzazioni aziendali. “Che per migliorare le prestazioni non possono che puntare sulla motivazione del proprio personale”. Questo il cuore dell’intervento tenuto di fronte agli imprenditori da Massimo Bertolucci, consulente e collaboratore esterno di società di formazione, enti e associazioni del Sistema Confindustria. “La crisi che stiamo vivendo – ha spiegato – sta diffondendo un grado di incertezza tra le persone, che le aziende devono saper fermare”.
 
Come? “Far sentire i propri collaboratori parte di una sfida”. Questo il primo passo per inculcare motivazione, “variabile sempre più importante per ottenere risultati”. Perché un’impresa “non è solo il prodotto che fabbrica, non è solo il servizio che produce”. Accanto al core business “non bisogna sottovalutare l’attività di comunicazione interna”. Che deve avere uno scopo: “Quello – ha spiegato Massimo Bertolucci – di migliorare il clima interno all’azienda, perché clima e risultati sono due fattori strettamente connessi”. Da migliorare facendo leva su vari fattori, vari processi. “Come quello della leadership dei manager, perché leader e capo non sono due sinonimi. Il capo è colui che comanda, il leader è colui che, dopo aver comandato, dà un feedback ai propri collaboratori”. E poi ancora: capacità di riconoscere i meriti, incrementare l’autostima, diversificare i premi ai dipendenti, che non sono solo monetari, ma legati anche alle promozione di grado o alla formazione. “Nessuno nasce motivato. Le motivazioni bisogna saperle creare”. Crisi o non crisi.
 
Domani, nella sede di Gallarate dell’Unione Industriali (via Vittorio veneto 8/D), si terrà, invece, l’Assemblea del Gruppo merceologico “Alimentari e Bevande”. L’inizio è previsto per le ore 11.30. Interverrà Luigi Pelliccia, di Federalimentare, sul tema “Gli scenari della filiera agroalimentare al 2015”.

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Pubblicato il 16 Aprile 2009
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