I vostri figli vanno male in matematica e inglese? Giocate a scacchi

In Germania molte scuole hanno reso obbligatorio l'insegnamento dell'arte della scacchiera. La Società Scacchistica Città di Varese ci spiega come insegnare il gioco ai bimbi di otto anni, migliorando le loro capacità logiche e l'autostima

Divisioni, problemi, espressioni e moltiplicazioni. Per la maggior parte degli studenti italiani, è questo il sinonimo dell’ora di matematica. In alcune scuole della Germania, invece, la matematica è fatta di cavali, re, regine, alfieri e torri. Ad Amburgo, infatti, ha fatto notizia la scelta di inserire gli scacchi come materia obbligatoria dalle prime classi elementari. Un’ora in meno di matematica, per passare del tempo davanti ad una scacchiera.

I ricercatori universitari di Treviri, che hanno portato all’approvazione della proposta, sono sicuri: un’ora di scacchi a settimana può migliorare le prestazioni logiche, con riflessi positivi sui voti in matematica e lingue straniere. Nonostante le lamentele di molti insegnanti di matematica (che si sono trovati con un’ora di lezioni in meno) sembra che i risultati siano sorprendenti, tanto da portare l’adozione degli scacchi anche nella scuola elementare "Wilhelm-Neuhau-Schule", in Assia, e (in forma falcotativa) nel liceo "Goethe" di Ratisbona.

Ma gli scacchi possono davvero aiutare i bambini di età così giovane? Ne è sicuro Francesco D’Aulisa, vicepresidente della Società Scacchistica Città di Varese: «L’età giusta per iniziare a giocare a scacchi sono proprio gli otto anni», spiega, «La mente è più duttile ed aperta, i ragazzi spesso si appassionano e sviluppano capacità di analisi matematica, per la strategia, e geometria, per il controllo della scacchiera». Non solo: gli scacchi sono anche un gioco di sfida, e possono veicolare in modo più "cerebrale" il bisogno di competizione dei ragazzi: «Gli scacchi, poi, sono anche una lezione di vita», prosegue D’Aurisa, «Durante il gioco si deve uscire vittoriosi da situazioni di difficoltà, e i ragazzi capiscono che con il ragionamento e la concentrazione, per loro, non esistono ostacoli».

Quindi dobbiamo aspettarci anche a Varese l’ora obbligatoria di scacchi? Non proprio, ma la Società Scacchistica ha già organizzato diversi corsi nelle scuole elementari, magari nel pomeriggio come attività integrativa: già nel 2008 era stato avviato, con successo, un corso alla primaria Mazzini. «Nel 99% dei casi i ragazzi si appassionano subito al gioco», conclude D’Aurisa, «Spesso basta mezz’ora di gioco al giorno per allenarsi, un’ora a settimana nelle scuole».

E chi lo sa, se c’è il talento potrebbero emergere eredi del giovanissimo Felix Stips: questo giovanissimo iscritto della società scacchistica di Varese, a soli 17 anni è diventato maestro internazionale, uno dei riconoscimenti più alti nel gioco degli scacchi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Maggio 2009
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