L’infettivologo Grossi: “Eccessiva l’enfasi per la nuova influenza”
Dopo la notizia di un secondo caso grave in Italia, parla il direttore della clinica infettivologa dell'ospedale di Circolo: "Non ha senso parlare di rinvio dell'apertura delle scuole"
Cresce la preoccupazione per la nuova influenza, provocata da quel virus che ormai fa paura al solo nominarlo: H1N1.
Eppure l’andamento della pandemia non ha nulla di preoccupante. Il professor Paolo Grossi, responsabile della clinica di Infettivologia all’ospedale di Circolo, è infastidito da tutto il dibattito mediatico che sta ingigantendo il problema «Il fatto che si usi il termine "pandemia" è perchè il virus è nuovo e quindi il contagio sarà ampio.
Ma non siamo in presenza di un’influenza particolarmente aggressiva. Anzi: la guarigione avviene persino in 48’ore invece delle tradizionali 72. Tutti i casi che sono passati in ospedale sono stati risolti senza ricorso ad antivirali ma con antipiretici».
Gli ultimi casi gravi registrati nel nostro paese hanno di nuovo alzato l’attenzione: il prossimo 12 ottobre si svolgerà un vertice straordinario dei ministri della salute europei sulle campagne vaccinali.
«Quello che personalmente temo di più è il panico che si potrebbe scatenare tra la gente. Un eccessivo afflusso di pazienti in pronto soccorso provocherebbe problemi di natura organizzativa. Il nostro ospedale si sta preparando ad affrontare un eccesso di afflussi in PS. È chiaro che, come tutte le influenze, i soggetti a rischio (cardiopatici, immunodepressi, anziani, donne gravide, ecc) saranno monitorati con attenzione. Abbiamo visto che nell’emisfero australe dove si sta per concludere l’inverno, la pandemia ha avuto un impatto basso, il tasso di mortalità è stato persino inferiore rispetto agli anni passati».
Per il professor Grossi, quindi, non ha alcun senso far scattare campanelli o parlare di rinvio dell’apertura delle scuole: «È tutto molto eccessivo. Attualmente il problema è di scarsissima rilevanza, ma seguiremo costantemente l’evoluzione eventuale del virus. Nel nostro reparto ci stiamo preparando dal punto di vista organizzativo. Il vaccino arriverà a fine ottobre o a metà novembre. Speriamo che questa campagna allarmistica finisca…»
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