Crisi, un terzo delle nuove imprese è di immigrati

L’Ufficio Artigianato della Camera di Commercio di Mantova ha raccolto i dati relativi alla movimentazione delle imprese artigiane nell’anno appena trascorso.
Le nuove imprese artigiane iscritte nel corso del 2009 sono 953, le cessate 1.169, con un saldo negativo di 216 unità, che fissano a 14.290 il numero delle imprese operanti in provincia. Gli effetti della crisi, che sta interessando i mercati globali, hanno colpito anche il comparto artigianale della provincia di Mantova, riportando lo stock delle imprese iscritte all’Albo ai livelli del 2004.
Interessante è osservare come ad incidere sulla riduzione della consistenza non siano tanto le cessazioni che addirittura si sono ridotte rispetto al 2008, quanto, piuttosto, le mancate iscrizioni, dimostrando come questo clima di incertezza stia scoraggiando la nascita di nuove iniziative imprenditoriali. Se, infatti l’indice di mortalità con un 8,06% è rimasto pressoché invariato rispetto al 2008, quello di natalità è calato di quasi 2 punti percentuali (da 8,35% del 2008 a 6,57% del 2009), determinando una notevole flessione del tasso di sviluppo contrassegnato da un -1,49%.
Esaminando la serie storica dei tassi di sviluppo si nota che la contrazione subita nel 2009 è simile a quelle che ha caratterizzato i primi anni ’90. Gli imprenditori individuali artigiani, iscritti in corso d’anno, sono l’88,14% (in calo di 1 punto percentuale rispetto al 2008); il rimanente 11,86% è costituito da società di persone e di capitali. Dall’analisi dei saldi tra iscrizioni e cessazioni per forma giuridica, si osserva che i segni positivi sono stati ottenuti solo dalle società a responsabilità limitata, evidenziando, così come è avvenuto per la totalità delle imprese iscritte al Registro Imprese della Camera di commercio, che a reggere meglio in periodi congiunturali difficili, siano le organizzazioni aziendali più complesse.
Per quanto riguarda le attività economiche le imprese manifatturiere complessivamente registrano un calo, con l’eccezione del tessile/abbigliamento e della riparazione, manutenzione di macchine per l’industria; buona performance per i servizi di comunicazione e informazione alle imprese; in sostanziale equilibrio i servizi alla persona. Nell’anno appena concluso le imprese con titolari extracomunitari sono 314 su un totale di 953 nuove iscritte, con vita media stimata sull’ordine di 3 anni e un indice di natalità del 32,95%, che, nonostante il calo numerico delle iscrizioni, risulta in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2008.
Riguardo alle nazionalità si registrano, in prevalenza, iscrizioni di cittadini cinesi, seguiti dagli albanesi, brasiliani, tunisini, marocchini e indiani; relativamente al settore di attività economica si osserva una forte presenza di extracomunitari nelle costruzioni, nelle attività manifatturiere (di cui la maggioranza nel tessile abbigliamento) e nei servizi alle imprese (lavori di pulizia, manutenzione verde, volantinaggio). Viene anche evidenziato il rapporto tra paesi di provenienza ed attività economiche: i cinesi si dedicano quasi esclusivamente alle confezioni, albanesi, marocchini, tunisini e brasiliani alle costruzioni edili, gli indiani ai servizi alle imprese.
Sempre nel 2009 si registra la nascita di 3 nuovi consorzi costituiti da imprese artigiane e iscritti nella separata sezione dell’Albo; i consorzi artigiani risultano essere 41 di cui 24 nel settore edile, seguono con un sensibile distacco (7) nel settore dei trasporti.