Il preside si dimette, gli studenti manifestano: “Non ci lasciare”

Succede all'ITC Tosi di viale Stelvio: dopo 32 anni Benedetto Di Rienzo, nell'imminenza del pensionamento, annuncia via lettera l'intenzione di lasciare e l'istituto si mobilita "dal bidello alla vicepreside". Commosso il dirigente: "Se si vuol fare della scuola merce comune, non ci sto"

Incredibile ma vero: gli studenti manifestano a favore del preside. Succede all’ITC Tosi, proprio nell’ultimo giorno di lezioni (l’istituto segue un calendario particolare, senza "ponti") dopo che ieri in un battibaleno si era sparsa la notizia della lettera di dimissioni inviata da Benedetto Di Rienzo ai dirigenti dell’ufficio scolastico provinciale, Merletti, e regionale, Colosio. Stamattina una mobilitazione di massa ha portato praticamente l’intero istituto, bidelli, studenti (circa 1800) e insegnanti a manifestare perchè le dimissioni non siano accolte. Di Rienzo è a capo dell’ITC da 32 anni: questa scuola l’ha praticamente costruita lui facendone uno degli istituti più premiati e noti a livello nazionale per le numerose iniziative intraprese, sovente all’avanguardia. Ormai prossimo al pensionamento, ha dato le dimissioni: secondo la vox populi, dopo un’ultima riunione di consiglio d’istituto. Ma quali che siano le ragioni per il gesto, colpisce la risposta compatta della scuola. Gli studenti hanno avviato la mobilitazione via Facebook (dove il dirigente era già immortalato da una pagina dedicata, memorabile anche il calciomercato virtuale della scorsa estate), stamattina sono comparsi commoventi striscioni che invitavano Di Rienzo a restare. L’atmosfera era un mix di festa per l’ultimo giorno di scuola e di sincera preoccupazione per il futuro.

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– I ragazzi: "Un istituto così ha bisogno di un preside di questo calibro"

Ne parlano Silvana e Maira, studentesse di classe terza dell’indirizzo linguistico. «È circolata questa notizia, dall’oggi al domani, che Di Rienzo si dimette, e ci siamo subito organizzati via Facebook. Stamattina eravamo tutti fuori a manifestare. Perchè? Perchè una scuola di 1800 allievi ha bisogno di un preside di questo calibro, è famosissimo ormai. Per quanto severe, è un uomo di cui c’è bisogno. Senza di lui, abbiamo paura per il futuro di questo istituto. Così abbiamo fatto striscioni, volantini… lui ci ha incontratoi, ed era molto commosso». Studenti e docenti hanno firmato in massa una lettera a Merletti e Colosio perchè respingano le dimissioni di Di Rienzo: «Riteniamo» fanno sapere dal corpo docente, «che il nostro dirigente scolastico debba restare, che sia necessario proprio per "traghettare" l’istituto alla fase che seguirà». Un salto nel buio che qualche preoccupazione la lascia, dopo gli anni delle certezze, e anche della visibilità e delle tante belle iniziative.

– Di Rienzo: "In una scuola senza progettualità, non mi ci ritroverei"

I cronisti trovano il dirigente scolastico "al posto di combattimento": nel suo ufficio. «Stamattina ho pianto parecchio» ammette. «Ma non ho tristezza, solo la malinconia di quello che ancora si potrà fare. Ieri mi avevano detto che su Facebook si stava muovendo qualcosa, poi cercando su Internet» scherza «ho trovato tutto il contrario: genitori e studenti che ce l’avevano con me…»
Invece stamattina per poco non lo portavano in trionfo a spalle. «Mi ha emozionato molto questo contatto personale con gli studenti, mi hanno fatto sentire una figura paterna, e sì che loro sono tantissimi, io non ho mai potuto avere con loro un rapporto di tipo affettivo, da tanti sono. Eppure sento di dover insegnare loro che una vita, una relazione, un lavoro sono fatti di sogno. Se si vuol fare della scuola una merce comune, non ci sto. E parlo del sistema: non si vive alla giornata, bisogna avere stimoli e obiettivi. Pertanto credo che valga la pena di dimostrare la propria disapprovazione. il proprio non sentirsi più parte di un sistema che rischia di ridurre la scuola a luogo privo di progettualità. C’è stata la sensazione di non saper essere più interprete di dove la scuola voglia andare. Nel campo dell’istruzione tecnica avrei caldeggiato una riforma, ma si è avuto un semplice riordino». Dopo la mobilitazione, «la cosa più bella è constatare che le famiglie credono a questo istituto, che per tanti è stato anche occasione di promozione sociale».
Con Di Rienzo, ricorda il preside stesso, lascia per pensionamento anche la vicepreside Wanda Colombo, in servizio da 34 anni nell’istituto, da 25 vice di Di Rienzo. Lei in pensione ci andrà da tassativa disposizione ministeriale, che riguarda chi ha quarant’anni di contributi e non ricopre posizioni dirigenziali.

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Pubblicato il 29 Maggio 2010
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