Storia e hi-tech per la campagna di Giancarlo Pagliarini

«Una candidatura "venuta da sola" per portare avanti istanze non sempre sostenibili dentro la struttura di un partito»

Una candidatura «venuta da sola», per portare avanti istanze non sempre sostenibili dentro la struttura di un partito. «Non mi sarei mai candidato se la Lega Nord avesse proposto un proprio esponente – spiega Giancarlo Pagliarini, 68enne in corsa per la poltrona di Sindaco di Milano con la lista civica “Giancarlo Pagliarini per il federalismo” – ma quando hanno scelto la Moratti ho deciso di accettare l’offerta che mi era stata fatta». 

Sostegno composito. «La prima richiesta di candidarmi è arrivata da Roberto Bernardelli, leader della Lega Padana Lombardia. E, fin dalle prime riunioni, è emerso la necessità di creare una lista civica col mio nome, per smarcarsi dalle logiche partitiche». In seguito è arrivata un’offerta di sostegno da parte di altri due movimenti, Italia Federale e Lega Sud Ausonia: «Il discorso che ho fatto loro è stato semplice – prosegue Pagliarini – li ho invitati a leggere il mio “Manuale per il federalismo” e, se si trovavano d’accordo, di sostenermi».

Sede storica. Il passo successivo è stato radunare un gruppo di persone capaci e fidate disposte a far parte della lista e un ristretto novero di collaboratori motivati a prestare a titolo gratuito il proprio tempo per l’organizzazione della campagna. Il cui quartier generale è in via Plinio, in un locale che per anni ha ospitato una sezione della Lega Nord e che dal 2008 è sede dell’“Associazione Giancarlo Pagliarini per la riforma federale”, dove il progetto ha preso forma e si sviluppa quotidianamente. Con i prossimi passi ben definiti e all’insegna del low cost: «L’obiettivo è stampare e distribuire 10-20mila copie del Manuale, sollecitando nell’opinione pubblica una discussione sulle principali questioni che esso solleva. Il budget previsto per ora è di 3mila euro, depositati su un conto che ho aperto alcuni anni fa e chiamato “conto federalismo”». Comunicazione “di carta” quindi, ma senza trascurare le nuove tecnologie, dimostrando che anche un politico di lungo corso può dominare l’universo di Internet: Pagliarini e il suo staff stanno infatti elaborando strategie per utilizzare la comunicazione sull’IPhone e sui social network come Facebook».

(Fpsemedia per Lombardianews)

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Pubblicato il 11 Aprile 2011
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