Lavoratori preoccupati per il futuro dell’ospedale
I rappresentanti sindacali hanno incontrato il direttore generale per parlare dei progetti di sviluppo. Mercoledì 20 ci sarà un'assemblea del personale
C’è aria un’aria pesante all’ospedale di Cuasso. L’eterno cantiere e le notizie di un imminente trasferimento della cardiologia hanno creato molti malumori tra i dipendenti. Il prossimo 20 luglio si svolgerà un’assemblea sindacale dove verranno spiegate le intenzioni dell’azienda e chiarite le richieste per proteggere il presidio.
I lavori di ristrutturazione avviati 6 anni fa, i quattro milioni di euro stanziati, i posti letto sempre sottodimensionati rispetto alle potenzialità sono interpretati come segnali negativi. Non bastano nemmeno le rassicurazioni e i progetti del direttore Bergamaschi a convincere i lavoratori che lamentano gli sprechi di questi ultimi anni, i progetti di ristrutturazione “faraonici” avviati pur in presenza di fondi scarsi che hanno costretto ad un’asta al ribasso. A distanza di anni, le preoccupazioni dei lavoratori si dimostrano fondate: chi progettò la riqualificazione non aveva ben chiari gli sviluppi futuri. Così, dopo che lo scorso anno il contratto d’appalto è stato risolto per problemi con il costruttore, oggi si sta cercando una via alternativa con le risorse rimaste. In discussione c’è l’accorpamento di tutte le attività nel solo padiglione centrale, dove sono stati ristrutturati completamente solo due piani mentre il terzo è quasi pronto e l’ingresso va rimesso a posto. La nuova palazzina continuerebbe ad accogliere la medicina riabilitativa e la pneumologia ma perderebbe l’area cardiologia ( destinata a Luino) in cambio di 12 letti di “subintensiva”, per pazienti non più acuti ma non ancora pronti al rientro a casa.
“Non condivido il pessimismo dei dipendenti – commenta il direttore Walter Bergamaschi – sia perché non esiste un legame assoluto tra bontà progettuale e incapacità dell’appaltatore. Abbiamo visto progetti perfetti arenarsi per l’inadeguatezza dell’appaltatore o, viceversa, ditte che hanno raddrizzato progetti carenti. Inoltre, i nuovi piani rispondono ai recenti criteri della Regione in tema di riabilitazione: la Lombardia ha un numero eccessivo di posti in rapporto alla popolazione, per cui si sta ridimensionando la sua capacità recettiva”.
Il nuovo piano prevede l’utilizzo dei fondi risparmiati dal precedente appalto più 600.000 euro che l’azienda trarrebbe dal proprio bilancio. I lavori riguarderebbero il completamento e la ristrutturazione del solo padiglione centrale dove verranno accentrati anche tutti i servizi amministrativi e logistici.
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