Varesagerato

(d. f.) Ubi maior: la serata con protagonista Dino Meneghin ha fatto slittare di qualche ora il Pagellone che così diventa "del martedì. Ma torna e non dimentica il fine settimana sportivo segnato anzitutto dal pokerissimo in trasferta rifilato dal Varese al Grosseto. Con protagonista principe l’ex vituperato Marco Cellini, trascinatore di una squadra esagerata. Un Varesagerato, insomma. E chissà che un giorno il nostro pagellone non restituisca voti alti anche agli attuali fantasmi della Cimberio, Talts e Hurtt, sul banco degli imputati (e dei tagliabili?). Nel mezzo ancora basket e calcio con un allenatore che avrebbe meritato di più e un giovane con bizze e talento di cui sentiremo ancora parlare.

Pagellone numero 69 del 15 novembre 2011

Marco Cellini 8 – I piegamenti non li abbiamo fatti perché la "scommessa" fatta tempo fa tramite Pagellone si riferiva a una partita ben precisa, quella con l’Albinoleffe. Al posto dei piegamenti però facciamo un inchino a quello che è il capocannoniere del Varese con cinque reti messe a segno. E pazienza se non sono gol pirotecnici ma piuttosto zampate "alla Inzaghi": è il suo mestiere, ha ripreso a farlo alla grande dopo oltre un anno di buio. Avanti così.

Roberto Piva 7,5 – Con tante mezze figure in giro, viene il dubbio che questo tecnico del basket sia rimasto in circolazione per un tempo troppo limitato ai piani alti della Serie A. Piva raccolse una squadra allo sbando (quella di Theus, Wilkins e Bernardi in panchina…), vinse quattro partite su cinque e affondò – senza colpe – nel maledetto pomeriggio contro Venezia che spedì in A2 per la prima volta Varese. A oggi, dopo una lunga militanza nei campionati minori, il bravo Piva ha infilato un 9 su 9 (nel senso di vittorie) alla guida di Legnano in B2. Squadrone sì, ma con "autista" prestigioso.

Stefano Chiodini 6,5 – Il giovane attaccante della Pro Patria non si fa mancare nulla in occasione della vittoria dei tigrotti sul Bellaria. Alla sua seconda apparizione da titolare tra i "grandi" la punta mancina, che già aveva mostrato buone cose contro il Montichiari, dapprima sblocca il risultato dopo appena 2′ di gioco con un sinistro chirurgico e di gran classe, poi però si fa espellere ingenuamente a inizio ripresa costringendo a soffrire i suoi compagni di squadra. Il voto include la rete, il rosso e un futuro che non può che essere roseo per un giocatore come lui, che intanto però si deve sorbire la sacrosanta "lavata di capo" di mister Cusatis per quel cartellino rosso.

Justin Hurtt e Janar Talts 4 – Inutile girarci intorno, la Cimberio ha due problemi: uno è giovane e americano, l’altro più esperto ed estone. Perché finché si vince le magagne si possono nascondere ma davanti alla prestazione (non) offerta dai due sul campo di Bologna l’istinto di tornare sul mercato è forte. Talts può ringraziare proprio la Virtus per aver firmato Lang, uno che poteva già essere un suo sostituto. Su Hurtt un tarlo ci rode: andare su di lui dopo aver rilasciato Goss è mossa che continua a procurarci dolori lancinanti (al netto di costi, stazza fisica, altezza e via discorrendo).