Varese da favola, la Samp si deve inchinare

I biancorossi sbancano Marassi (0-1) con un gol del giovane Damonte al 90' dopo una partita a tratti dominata. Gioia totale per i mille tifosi presenti

Da uno dei nostri inviati – Da oggi i tifosi del Varese hanno una data in più da tatuare nel cuore biancorosso. Epifania 2012, la squadra di Maran è riuscita laddove avevano fallito le formazioni del Giuan Borghi e neppure quella del “casino organizzato” di Fascetti: vincere sul campo della Sampdoria. Una prima assoluta che invece si materializza dopo tanto sognare quando il quarto uomo solleva la lavagna luminosa con indicato il recupero del secondo tempo. Quasi intuendo che manca poco, il Varese trova allora la rete inseguita per 90’ giocati da grande squadra contro una Samp con l’abito della provinciale, praticamente a ruoli invertiti. E’ in quel momento che Carrozza, forse sul punto di essere ceduto, scappa a sinistra, alza un occhio al centro e vede una maglia rossa accorrere al limite: è quella di Loris Damonte, giovane genovese di Arenzano appena entrato in campo al posto di Neto. E’ lui il predestinato a trafiggere il portiere Romero e a mandare in estasi mille varesini presenti a Marassi e tanti altri davanti a internet, radio e televisione. Il grande stadio genovese ribolle di rabbia verso i proprio presunti beniamini, fischiati e insultati mentre lo spicchio biancorosso salta e urla di gioia. Al Varese un punto sarebbe andato stretto: tre sono il coronamento di un pomeriggio da favola, pari a quello del 2-0 alla Cremonese o dell’1-2 al Torino. Date e giorni già tatuati nell’anima, che da oggi devono fare posto a questa magica Epifania 2012.

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COLPO D’OCCHIO – Si riempie presto lo spicchio di tifosi riservato ai fans del Varese che prendono posto accanto a quella che abitualmente è la curva del Genoa. Tanti e colorati i sostenitori biancorossi che vivono a Marassi l’ennesimo sogno realizzato di questi anni. Discreto ma il pubblico del “Ferraris” dove gli ultras locali espongono uno striscione arrabbiato (“La pazienza è finita… Società da domani tocca a voi”) e nei primi 2’ restano all’esterno degli spalti.

FISCHIO D’INIZIO – Nessuna novità per Rolando Maran che schiera il Varese con la formazione ipotizzata alla vigilia. Fuori dunque Carrozza, dentro sulle fasce Zecchin (inizia a sinistra) e Nadarevic. Davanti fiducia alla coppia formata da Martinetti e Neto, con il brasiliano che è anche il capitano. La formazione doriana conferma lo schieramento con tre difensori; Iachini lancia subito Juan Antonio da poco prelevato dal Brescia accanto all’ex Cristian Bertani. Resterà in panchina il cairatese Piovaccari.

IL PRIMO TEMPO – Solo applausi per il Varese, fischi copiosi dai propri sostenitori per una Sampdoria a lungo in balia del fraseggio organizzato dalla squadra di Maran, cui lo 0-0 va stretto dopo i primi 45’. Una superiorità nel gioco legittimata dall’inizio alla fine perché la difesa non va mai in sofferenza, perché Corti e Kurtic si trovano a meraviglia e allora la Samp è spesso costretta a rinculare. Al Varese del primo tempo manca dunque solo il gol e, pur non avendo tante occasioni, ci va comunque vicino in qualche circostanza.
Si parte subito con i biancorossi pericolosi: al 9’ Neto, ben lanciato sulla destra da Pucino, si beve Costa in dribbling ma al posto di tirare serve Zecchin che prova un tiro finito di poco alto. Il brasiliano gioca come sa e in due occasioni viene lasciato sul terreno dai modi duri dei marcatori doriani, uno dei quali – Bentivoglio – è anche ammonito. Ancora Neto al 18’ procura una punizione dal limite anticipando Costa; ci si aspetta il tiro di Zecchin che invece serve Terlizzi ma lo schema, molto bello, viene vanificato da un tiraccio. Il difensore, con Troest, si fa perdonare in difesa evitando qualsiasi pericolo alla porta di Bressan e così è ancora il Varese a rendersi pericoloso. Al 23’ Neto si trova il pallone tra i piedi a pochi metri dalla porta di Romero ma la difesa in qualche modo evita la battuta a rete; passano pochi istanti e Martinetti centra il palo ma a gioco fermo per fuorigioco. Sampdoria fischiata dai propri tifosi e incapace di reagire: l’unica palla pericolosa è un cross per Juan Antonio (26’) che prende il tempo a Pucino ma il terzino è bravo a recuperare e allontanare di testa. Prima della fine c’è ancora tempo per un’azione biancorossa: Martinetti avanza, resiste a una carica e prova un sinistro a girare che si spegne di poco a lato.

LA RIPRESA – I blucerchiati non possono continuare così e Iachini, evidentemente, fa tremare le mura dello spogliatoio perché alla ripresa del gioco i suoi uomini sono per lo meno più vivaci. Soprattutto Bertani e Padalino si fanno notare mentre alcuni loro compagni lasciano allibiti per certi errori anche su palle facili. La prima occasione della ripresa è comunque ancora biancorossa: al 9’ Corti serve Martinetti che esegue un gran movimento e costringe Costa al fallo da ammonizione. Peccato che la battuta di Nadarevic sia da dimenticare e la difesa respinga. Poco dopo tocca a Bertani farsi vedere: prima serve una palla a Pozzi che Troest limita in calcio d’angolo, poi – sugli sviluppi – trova un’inzuccata su cui Bressan è pronto con un balzo.
Il Varese non riesce a produrre la stessa mole di gioco del primo tempo e ci prova da lontano ma i tentativi di Neto e Kurtic finiscono molto alti sulla traversa. Maran capisce che è l’ora del cambio: fuori uno stremato e utilissimo Martinetti, dentro la velocità di De Luca, da sfruttare tra i pennelloni della difesa blucerchiata.
La Samp si rivede al 21’ dopo l’unico errore della partita di Corti: passaggio troppo corto che mette in moto Padalino il quale serve Bertani. L’attaccante scocca un bel tiro dal limite ma Bressan è di nuovo elegante nel bloccare in tuffo a mezza altezza.
De Luca si fa notare quando la palla viene cacciata in profondità come accade al 26’ quando Neto lo vede partire: questa volta serve un’uscita rapida di Romero al limite per evitare il peggio. Intorno alla mezz’ora la gara sembra placarsi: le due squadre non rinunciano a provarci ma di occasioni non ne arrivano. Maran e Iachini effettuano qualche altro cambio: quelli del tecnico varesino si riveleranno vincenti mentre la mossa del mister doriano (fuori Padalino, il migliore dei suoi) dà fiato alle critiche.
L’ultimo guizzo di Bertani è una deviazione con la punta del piede alta che si spegne sul fondo al 43’ ma il bello – per il Varese – deve ancora venire. Quando scadono i minuti regolamentari infatti sboccia la rete decisiva e a confezionarla sono i nuovi entrati: assist di Carrozza e stoccata di Damonte, chiave per il Paradiso.
I 4’ di recupero servono solo ad anticipare la festa, perché la Samp non è in grado di reagire e anzi gli uomini di Iachini finiscono in dieci per un fallaccio di Koman. Allo scadere c’è pure una punizione pericolosa di Kurtic bloccata da Romero ma ormai il risultato è acquisito. Finisce con i dirigenti doriani scortati negli spogliatoi e bersaglio di fischi e insulti al pari della squadra (“vogliamo la Primavera” cantano gli ultras) e con mille in biancorosso ubriachi di gioia mentre invocano il presidente Rosati che saluta da centrocampo. Lui, mezzo ligure e mezzo milanese, si gode così una prima assoluta del suo Varese.

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Pubblicato il 06 Gennaio 2012
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