I giovani hanno bisogno di apprendistato. E anche le imprese

Importante per le imprese, fondamentale per il futuro dei giovani.
Così è stato tratteggiato il nuovo apprendistato, nel modo in cui è stato formulato dalla legge emanata lo scorso autunno ma in vigore dal 26 aprile scorso. Un apprendistato che sta finalmente ritornando alle sue radici: un’occasione di formazione "taylor made", cioè tagliata su misura, che sia davvero utile per il giovane lavoratore ma che consenta anche all’imprenditore di trasformare l’inesperto lavoratore in un collaboratore valido per le esigenze della sua impresa.

Un istituto i cui particolari sono però sconosciuti persino ai diretti interessati, gli imprenditori artigiani: stando almeno ad un’anticipazione dei dati emersi dalla consueta intervista sulla crisi che Cna Varese pubblica periodicamente dal 2009 e renderà nota fra pochi giorni. Secondo queste anticipazioni, circa il 60% degli artigiani varesini dichiarano, nell’indagine, di non conoscere i contenuti e le novità del nuovo apprendistato.

Per questo l’associazione ha puntato innanzitutto sull’approfondimento pratico delle norme, a cura di Stefano Di Niola responsabile dipartimento relazioni sindacali di Cna nazionale, e alla definizione di come diventerà concreta in futuro, attraverso le dichiarazioni degli amministratori interessati: Gianni Rossoni, assessore all’occupazione e politiche del Lavoro della Regione Lombardia e Alessandro Bonfanti, assessore alla formazione professionale e istruzione della Provincia di Varese.

«Il compito delle istituzioni è quello di facilitare lo strumento e monitorare il suo buon inserimento: per rendere più concreto l’apprendistato e trasformarlo da un problema per l’imprenditore a una risorsa –  ha sottolineato l’assessore regionale Rossoni – Un modo inoltre per recuperare mestieri e profili che rischiano di scomparire». Un lavoro, quello della facilitazione nelle imprese dell’apprendistato, già affrontato in provincia di Varese: dove «Abbiamo avviato un progetto sperimentale per 150 imprese molto piccole, in modo da aiutare queste piccole realtà a seguire i ragazzi e rendere più evidente l’elemento formativo dell’apprendistato» ha ricordato Bonfanti.

Del resto l’apprendistato in provincia non è affatto scomparso: nel solo anno 2011 a Varese sono stati assunti circa 2500 apprendisti, pari a circa ottomila ragazzi coinvolti in questo percorso triennale.  Con le nuove norme, però, la sua espansione potrebbe essere ancora più interessante.

«L’apprendistato ci costringe a guardare al futuro – ha concluso Giuseppe Vivace, segretario di Cna Lombardia –  la nuova normativa è un grande passo in avanti. Bisogna però fare uno sforzo per semplificarla ancora, e per integrare l’apprendistato con la scuola e il mondo del lavoro».

Non è mancato, però, nel convegno, anche il lato esperienziale: rappresentato da un video realizzato all’interno di alcune aziende varesine che hanno accolto apprendisti nella loro realtà, e dalla testimonianza di un apprendista che "ce l’ha fatta": Gianni Damin, appassionato di macchine da sempre, apprendista giovanissimo e ora imprenditore di successo nel settore della carrozzeria, con specializzazione nelle auto d’epoca.