“Bevevo sangue perché me lo diceva la maga”
Processo bis ai cartomanti della Magic Star, tra storie bislacche e riti anti-malocchio che però non avevano gli effetti sperati
E’ stato il giorno dei testimoni al processo bis contro 7 imputati, l’imprenditore Enzo Cugnasco e alcuni cartomanti, accusati di aver truffato i clienti della Magic Star, la società di cartomanzia chiusa dopo un’inchiesta clamorosa condotta nel 2007 dal pm Tiziano Masini. Il processo di oggi, dopo il primo dibattimento che ha portato a diverse condanne e patteggiamenti, è nato da nuove denunce che tuttavia ricalcano in maniera speculare quelle degli anni scorsi.
Nell’udienza di oggi, davanti al giudice Rossella Ferrazzi, sono tornate un po’ tutte le storie del primo processo compreso il mago Absea, l’eccentrico personaggio con i capelli platinati che ha sempre accusato la Magic Star e che una testimona ha indicato come il suo salvatore (l’aveva messa in guardia).
(nella foto Absea quando si incatenò davanti al tribunale vestito da sposa, per protestare proprio contro la Magic Star)
Ha testimoniato una donna che aveva speso 20 milioni di lire per una serie di riti curiosi, allo scopo di allontanare la fidanzata del figlio. Tra le pratiche assurde a cui era stata iniziata vi era anche quella di bere sangue mestruale. Per pagare firmò 62 cambiali da 250mila lire l’una. Per giunta, l’odiata ragazza divenne poi sua nuora e dunque, oltre al danno la beffa. Una donna ha raccontato che dopo la morte del marito era caduta in uno stato di depressione e per questo chiamava i maghi. Una certa ilarità ha suscitato in aula il suo racconto, in particolare quando ha affermato che la cartomante le aveva suggerito di stare a casa per effettuare il rito richiesto, ma in realtà era andata a ballare e aveva anche trovato un uomo che sarebbe poi divenuto il fidanzato. Sono tante le particolarità emerse durante questa indagine. I maghi facevano ‘ricariche antimalocchio’ ad amuleti in argento ogni sei mesi dietro pagamento di 50 euro per volta. Per chi voleva accalappiare la persona amata bastavano 300 euro ma la persona amata restava però un miraggio.
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