Made in, Reguzzoni: “Il governo batta un colpo”
Secondo il parlamenmtare varesino della Lega Nord "La legge 55 va sbloccata"
“Sarebbe bene che il Governo anziché continuare a parlare a sproposito di sviluppo pensasse a fare il proprio dovere. Cioè sbloccare quelle leggi come la n° 55 sull’etichettatura dei prodotti tessili, che approvata all’unanimità dal Parlamento nel 2010, risulta ancora inattuata per lo stop imposto dalla Presidenza del Consiglio, che teme multe dall’Europa”.
A dichiararlo è il deputato della Lega Nord, Marco Reguzzoni, ‘padre’ della legge 55 del 2010 (detta anche legge Reguzzoni-Versace-Calearo) sull’etichettatura dei prodotti tessili e di pelletteria, a margine della manifestazione fieristica “Milano Unica” in programma a Milano.
“Invece di aver paura di far partire procedure di infrazione – dice Reguzzoni – il governo deve andare in Europa a sostenere le ragioni della nostra industria e ottenere l’approvazione del nuovo regolamento europeo (relatrice on. Muscardini) che rende compatibile la legislazione europea con la legge 55”.
“Secondo le elaborazioni del Centro Studi di Sistema Moda Italia – ricorda Reguzzoni in un’interrogazione presentata al ministero dello Sviluppo economico – per il settore tessile il 2012 si profila un anno molto complesso, come del resto indicano i dati ad oggi disponibili con un primo trimestre del 2012 in calo del -17,7% e un secondo trimestre con un -13%. Cifre preoccupanti – sottolinea l’onorevole del Carroccio – di fronte alle quali l’inerzia di questo governo diventa imbarazzante: Monti difende le banche, ma lascia che un settore come quello tessile muoia. Si muova invece in Europa così da rendere applicabile una legge approvata a tempo di record da tutto il Parlamento”.
“Se non facciamo nulla – dice Reguzzoni – molti riprenderanno a delocalizzare e a trasferire le imprese all’estero, con danni per i lavoratori, la qualità dei prodotti destinati ai consumatori e il sistema economico del Paese. Ora il governo rischia di far riprendere le spinte a delocalizzare che c’erano con Prodi, mentre invece occorre imporre all’Europa degli obblighi seri – come quelli previsti dalla legge 55 – perché chi scrive “made in Italy” sulle confezioni può farlo solo se il prodotto è fatto nel nostro Paese”.
“Condivido in pieno – dice Reguzzoni – l’appello che il Presidente di Milano Unica, Silvio Albini ha rivolto a Monti sollecitandolo a rimuovere le zavorre che mandano a fondo la nostra economia. Non difendere il made in Italy e le produzioni che lo rendono il fiore all’occhiello del nostro Paese è una scelta miope e suicida”.
“Nei padiglioni di Milano Unica in questi giorni – conclude Reguzzoni – si è respirata comunque la solita voglia di fare, ma mai come ora è necessario non perdere ulteriore tempo e sbloccare la legge 55, piccolo grimaldello per ottenere un nuovo regolamento europeo che aiuti la nostra produzione in tutta Europa”.
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